Matrimonio imposible (The in-laws)

Regia: Andrew Fleming. Sceneggiatura: Nat Maudlin,Ed Solomon. Interpreti: Michael Douglas, Albert Brooks, Ryan Reynolds, Lindsay Sloane, Candice Bergen, Robin Tunney,Perry Perlmutar. 97 min. USA/Germania 2003. Censura USA: PG-13. Giovani.

Jerome Peyser (Albert Brooks) – metodico podologo e padre apprensivo – sta programmando il matrimonio della figlia in ogni minimo dettaglio. L’unica cosa che non ha considerato è che il padre dello sposo (Michael Douglas) è un agente della CIA coinvolto in segretissimi traffici internazionali. Rocambolesche avventure fra America ed Europa costringeranno Jerome a superare le proprie ansie e renderanno il matrimonio molto diverso da come lui lo aveva programmato e più simile a come lo aveva desiderato sua figlia.

È un peccato che un umorismo piuttosto greve abbia rovinato questa buona idea per una commedia. Che l’idea fosse buona lo mostra il fatto che il film del ’79 di cui Matrimonio impossibile è il remake – Una strana coppia di suoceri, di Arthur Hiller, con Alan Arkin e Peter Falk – era davvero un film gradevole. Che gli autori di Matrimonio impossibile abbiano rovinato quell’idea lo mostrano i deludenti risultati al botteghino e il fatto che il film susciti poche risate – più o meno due nell’arco dei 97 minuti – e spesso invece infastidisca con un monotono umorismo da spogliatoio.

Gli ingredienti erano già tutti lì: i preparativi per un matrimonio (al centro di commedie memorabili come Indovina chi viene a cena o Il padre della sposa), la strana coppia di eroi d’avventura, il pesce fuor d’acqua. Era sufficiente amalgamarli con un certo mestiere per ottenere una commedia che se non in cima alla classifica avrebbe potuto almeno diventare un long seller nell’affitto di home video per famiglie.

Invece ci si è accontentati di percorrere scorciatoie: situazioni comiche banali quando non grossolane, colonna sonora inutilmente molto chic, can-can di effetti speciali per movimentare le sequenze di azione, riciclaggio di un attore ex eroe action e ex sex symbol.

Eppure della coppia di sceneggiatori fa parte anche Ed Solomon, autore di ottimi film come Men in Black e X men. Peccato, il risultato è un film che fa un po’ di tutto per non annoiare, ma quasi nient’altro. Francesco Arlanch.

(la recensione è tratta dal libro "Film di valore" di prossima pubblicazione presso le edizioni ARES, a cura di A. Fumagalli e L. Cotta Ramosino).

Per gentile concessione di www.familycinematv.it.

Elementi problematici per la visione: frequenti situazioni e dialoghi volgari.

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