X men 3 - Conflitto finale


3/6/2006. Regista: Brett Ratner. Sceneggiatura: Simon Kinberg, Zak Penn. Interpreti: Hugh Jackman, Halle Berry, Ian McKellen, Patrick Stewart, Famke Janssen.103 min. USA. 2006. Giovani-adulti. (VS)

L’industria di comics Marvel si è ormai immancabilmente legata ad una Hollywood priva d’idee e copioni. Ma il fatto di dar vita ad un nuovo prodotto derivato dal celebrato marchio comic non garantisce automaticamente il successo, nel cinema. Perciò, Marvel ha cercato di fare le cose per bene, specialmente poi perché coinvolto nella produzione, da cui trarre un bel po’ di soldi.

Come sempre, Magneto e i cattivi mutanti sono in guerra con gli umani e i mutanti buoni; tra questi, si impone la squadra che lidera il professore Xavier. In questo filmato, teoricamente l’ultimo della serie, è stato scoperto un vaccino che permette ai mutanti di trasformarsi in umani normali. È arrivato il momento di scegliere se continuare ad essere potenti ma emarginati, o sottomettersi al vaccino ed abbandonare i poteri, per contemporaneamente reintegrarsi in una società che ha paura delle differenze. Il messaggio di fondo, un presunto canto alla tolleranza, ammette più di una lettura e non sempre positiva.

Il film è impeccabile sul terreno dell’impatto visivo; di fatto vi hanno partecipato tutte le grandi società di effetti speciali. C’è un ritmo trepidante e tanta battaglia, il che non lo rende consigliabile a un pubblico di bambini. Potrebbe migliorare il trattamento dei personaggi: Wolverine, autentico protagonista della serie, trasmette emozione e vita a tutti i suoi interventi: ma gli altri sono semplici comparse. Un buon intrattenimento, fedele al comic, con un tocco di politically correct. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-adulti. Contenuti: V, S (ACEPRENSA)

Una top model nel mio letto

3/6/2006. Regista: Francis Veber. Sceneggiatura: Francis Veber. Interpreti: Gad Elmaleh, Alice Taglioni, Daniel Auteuil, Kristin Scott Thomas, Virginie Ledoyen. 85 min. Francia. 2006. Giovani-adulti. (DS)

Nuova commedia dello specialista francese Francis Veber, divertente e amabile, anche se non raggiunge la qualità del suo miglior lavoro: La cena dei cretini. La trama trae spunto dalla foto presa da un paparazzo, che sorprende il noto imprenditore Levasseur in compagnia della sua amante: Elena, strepitosa top model innamorata di lui. Dato che Levasseur è un grande egoista, che ignora il significato della parola “impegno” –vorrebbe tenersi Elena senza affrontare un costoso divorzio-, ecco che ordisce un piano con cui vorrebbe salvare capra e cavoli. Decide di pagare François, un tipo che per caso appare anche lui nell’istantanea, brava persona -ma non certo un Adone- che sbanca il lunario come parcheggiatore, perché faccia finta di essere lui il fidanzato di Elena. La cosa risulta poco credibile, ma François vi si presta per una sola ragione: offrire i soldi pattuiti a Émilie, la ragazza della quale è innamorato da sempre, ma che di lui non ne vuol più sapere.

La delicatezza del film, che permette un buon numero di situazioni davvero umoristiche, poggia tutto sulla nuova situazione affrontata da François, ben rappresentato da un divertente Gad Elmaleh, spalla principale della storia. Proprio lui, quel signor nessuno che era stato finora, diventa il polo d’attrazione dei media, motivo di invidia per gli amici e di gelosia da parte dello stesso Levasseur, riuscendo a risvegliare anche un rinnovato interesse da parte di Émilie. Dietro il tono leggero della storia, Veber dimostra un notevole garbo, incoraggiando lo spettatore a vedere le cose da un punto di vista insolito, che mostra come Elena sia qualcosa di più di una bella donna e che la bellezza di François risiede nel suo cuore d’oro. José María Aresté. ACEPRENSA.



Pubblico: Giovani-adulti. Contenuti: D, S (ACEPRENSA)

Ti va di ballare?

3/6/2006. Regista: Liz Friedlander. Sceneggiatura: Dianne Houston. Interpreti: Antonio Banderas, Rob Brown, Yaya DaCosta, Dante Basco, John Ortiz, Laura Benanti, Marcus T. Paulk, Jenna Dewan. 108 min. USA. 2006. Giovani. (SD)

In questo ultrascontato film dedicato al dancing, Antonio Banderas dà vita a Pierre Dulaine, maestro di ballo realmente esistito, che esercita la professione a New York. Gentiluomo fuori dal tempo, accetta di impartire lezioni ad un gruppo di liceali disadattati, che potrebbero iscriversi piuttosto al corso impartito nel film Pensieri pericolosi. Anche se sono mezzo delinquenti, incapaci di muoversi in una sala da ballo, poco a poco migliorano. Ciò che li stuzzica è l’idea di partecipare ad un programmato grande concorso, dotato di un premio che mette in palio una considerevole quantità di denaro.

Al suo esordio nel cinema, la veterana regista di video musicali, Liz Friedlander, impiega una realizzazione agile ma tipica da telefilm, dove al massimo si possono elogiare le belle coreografie dei balli. Inoltre, il copione è troppo lineare e prevedibile. Comunque, il film è simpatico per le suoi efficaci trovate di humour, il tono positivo, nonché le valide riflessioni sull’educazione, l’integrazione sociale e la costanza. Juan Luiz Sánchez. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: S, D (ACEPRENSA)

Whisky

3/6/2006. Registi: Juan Pablo Rebella, Pablo Stoll. Sceneggiatura: Pablo Stoll, Juan Pablo Rebella, Gonzalo Delgado. Interpreti: Andrés Pazos, Mirella Pascual, Jorge Bolani, Ana Katz, Daniel Hendler. 94 min. Uruguay. 2004. Giovani-adulti.

Jacobo Köller, 60 anni, è proprietario di una piccola fabbrica di calzini a Montevideo. Sembra che ciò sia l’unica attività della sua monotona vita. Marta, vicina ai 50, è la sua impiegata di fiducia, che apre e chiude il negozio, non prima di aver perquisito -a fine giornata- le borsette delle impiegate. La relazione tra Jacobo e Marta è automatica, piena di routine come il movimento del telaio. Mai esula dal rapporto di lavoro. Questa monotonia sembra interrompersi per l’annuncio dell’inattesa visita del fratello di Jacobo, Herman, residente in Brasile da 20 anni, anche lui fabbricante di calzini. I due fratelli si erano persi di vista. Whisky inizia nel momento in cui Jacobo si permette di chiedere aiuto a Marta per fronteggiare la visita del parente.

In chiave di favola assurda-melanconica, il film fa affiorare la goffaggine e le piccole miserie di questi tre personaggi, con intelligente senso dello humour noir, portando alla luce poco a poco, una storia familiare dove la stolta Marta avrà un ruolo molto particolare.

Registi e sceneggiatori, nati a Montevideo nei primi anni ’70, lavorano insieme da quando frequentavano la facoltà di Comunicazione Sociale dell’Università Cattolica dell’Uruguay. Il primo film prodotto dal team è stato 25 Watts.

Whisky è un film molto divertente e, al contempo, molto triste. Stoll e Rebella sanno esprimere la ripetizione come la metafora di una vita grigia, senza incentivi. Ma la scelta di descrivere questa vita monotona è rischiosa, se presa come paradigma; e infatti, il film un po’ ne risente. Le splendide interpretazioni e un copione intelligente compensano tuttavia lo spartano profilo scenografico. Si tratta di un’interessante proposta cinematografica, realizzata in penuria di mezzi, che ha però ottenuto importanti riconoscimenti (premi della Fipresci e Regard Original della Sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2004). Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-Adulti (ACEPRENSA)