Maleficent

26/7/2014. Regista: Robert Stromberg. Sceneggiatura: Linda Woolverton, Paul Dini e John Lee Hancock. Interpreti: Angelina Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley, Imelda Staunton, Miranda Richardson. 97 min. USA. 2014. Giovani.
Anche se si possono trovare precedenti letterari nel Medioevo, la storia della Bella Addormentata si tratteggia nel romanzo francese anonimo Perceforest (1527), si delinea nel racconto Sole, Luna e Talia (1636) dell’italiano Giambattista Basile, e viene consolidata con le versioni francesi di Charles Perrault –La Bella addormentata (1697) - e tedesca dei fratelli Grimm -Rosaspina (1812) -. Infine, la regina o fata cattiva diventa Malefica nel classico film di animazione La Bella addormentata, prodotto nel 1959 da Walt Disney. Si presenta ora la vera storia di Malefica con attori reali e 3D stereoscopico e con abbondanti animazioni digitali.

Malefica è una bellissima bambina con un cuore puro e delle sorprendenti ali nere. Vive in un idilliaco e magico regno nel bosco, dove non entrano mai gli umani. Nel corso degli anni, un tradimento crudele indurisce il suo cuore fino a trasformalo in pietra.

Ciò che colpisce di Maleficent è la sua immaginativa risoluzione visiva, simile a quella di Alice in Wonderland, di Tim Burton, o di Oz, un mondo fantastico, di Sam Raimi. Infatti, in Maleficent fa il suo debutto dietro la macchina da presa l’americano Robert Stromberg, direttore artistico di questi due film, il primo dei quali vinse l'Oscar 2011, confermando quello ottenuto un anno prima con Avatar.

Non sono all’altezza di questo splendido disegno di produzione altre parti del film, come la sceneggiatura di Linda Woolverton (La Bella e la Bestia, Il Re Leone, Alice in Wonderland), alle volte aritmica e inconsistente, o la pianificazione di Stromberg, confusa in varie sequenze. Comunque, Angelina Jolie risplende in ogni momento, Elle Fanning le tiene corda molto bene e il resto del cast recita bene. Il film è forse un po’ triste e violento per i piccoli, ma è molto suggestivo nei suoi paesaggi immaginari, vibrante nelle battaglie e affascinante nei voli di Malefica. Il film fornisce una critica accurata dell’avidità e della slealtà e loda la maternità, il perdono e il potere redentore dell'amore. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. (ACEPRENSA)

Apes revolution - Il pianetta delle scimmie

26/7/2014. Regista: Matthew Reeves. Scneggiatura: Mark Bomback, Rick Jaffa e Amanda Silver. Interpreti: Andy Serkis, Jason Clarke, Kodi Smit-McPhee, Gary Oldman, Keri Russell, Toby Kebbell, Kirk Acevedo, Judy Greer. 130 min. USA. 2014. Giovani. (V)
Il mondo è cambiato da quando dieci anni prima un numeroso gruppo di scimmie geneticamente evoluto fugge da un laboratorio di San Francisco. Mentre le scimmie, guidate dall’intelligente e pacifico Caesar, hanno stabilito una fiorente colonia in una vicina foresta, un devastante virus attribuito a loro ha decimato l'umanità e ha causato sanguinose guerre, tanto che in San Francisco solo poche migliaia di persone sopravvivono in condizioni difficili. Un giorno un gruppo di uomini ha uno sfortunato incontro casuale con un gruppo di scimmie; Caesar cerca di calmare le scimmie e Malcolm (Jason Clarke), gli esseri umani. Ma, all'interno di ogni comunità, alcuni incoraggiano la sfiducia e pretendono di sterminare, o almeno sottomettere, l’altra specie. La guerra sembra inevitabile.

Matthew Reeves (Tre amici, Un matrimonio e un funerale, Cloverfield, Let Me In) conduce a buon porto questo meraviglioso racconto, che dà continuità a uno dei successi a sorpresa di tre anni fa: L'alba del pianeta delle scimmie, di Ruppert Wyatt, notevole prequel alla vecchia serie di film ispirati dal romanzo del francese Pierre Boulle. Una serie molto popolare che ha avuto inizio nel 1968 con Il Pianetta delle scimmie, di Franklin J. Schaffner, ed è proseguita nel Ritorno nel pianeta delle scimmie (1970), Fuga dal pianeta delle scimmie (1971), Battaglia per il pianeta delle scimmie (1973) ...

Questo nuova release sviluppa i drammi paralleli delle due famiglie protagoniste -una umana, l’altra scimmiesca- con vigorose interpretazioni e una travolgente animazione digitale che garantisce numerose sequenze di grande intensità emotiva e dà spessore morale alle sequenze di violenza tra le specie.

Risplende di nuovo il lavoro vocale e gestuale dell'attore Andy Serkis nella sua caratterizzazione della scimmia Caesar attraverso l’animazione per motion capture. Egli è accompagnato da un cast interessante di personaggi scimmieschi e umani che affrontano molte delle grandi questioni vitali -la famiglia, il rispetto reciproco, la legge naturale, la pace ... – con realismo ma senza fatalismi nichilisti, con un  certo ottimismo senza ingenuità bonacciona o ecologismi radicali, con una ricca e per niente manichea visione della natura umana, della sua grandezza e miseria. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.


Pubblico: Giovani. Contenuti: V (ACEPRENSA)

Transformers 4 -L'era dell'estinzione

26/7/2014. Regista: Michael Bay. Sceneggiatura: Ehren Kruger. Interpreti: Mark Wahlberg, Nicola Peltz, Stanley Tucci, Jack Reynor, Kelsey Grammer, Titus Welliver, Sophia Myles, Li Bingbing, TJ Miller.165 min. USA. 2014. Giovani.
Dopo aver preso un po’ di aria con Pain & Gain - Muscoli e denaro-, un progetto personale che non funzionò del tutto, l’inossidabile Michael Bay riprende il ruolo di regista nel quarto capitolo della popolare franchise basata sui giocattoli Hasbro. In Transformers: L'era dell’estinzione replica anche lo sceneggiatore Ehren Kruger, di nuovo in solitario, responsabile delle due puntate precedenti, ma cambia completamente il cast, dopo la rinuncia di Shia LaBeouf.

Transformers: L'era dell’estinzione ha come protagonista Cade Yeager, inventore vedovo, che nonostante i suoi problemi economici cerca di tirare su Tessa, la sua figlia adolescente, innamorata di un giovane pilota che non  convince del tutto papà. Cercando di guadagnare qualche soldo vendendo ferraglia, Yeager acquista casualmente un vecchio e scassato camion che si rivelerà il robot alieno Optimus Prime, che nessuno ha visto dopo la distruzione causata cinque anni prima nella battaglia di Chicago. Sia lui che gli altri autobus rimangono nascosti, in quanto non sono visti con favore dal governo che cerca di sviluppare i propri congegni meccanici per proteggere l’umanità.

All'avvio, riesce a coinvolgere il pubblico con una promettente presentazione dei nuovi personaggi. E’ specialmente simpatica una piccola autocritica, in un dialogo che difende il film classico contro gli estenuanti blockbuster estivi di poco spessore drammatico, come il film in questione.

In Transformers: L'era dell’estinzione vengono suggerite piccole ma positive riflessioni sull’unità familiare e la vitale importanza dell'etica nelle innovazioni tecnologiche. Inoltre, gli sforzi del cast sono apprezzabili, soprattutto nel caso di Mark Wahlberg, avvincente e divertente nel ruolo di padre spaventato dalle piccole dimensioni degli shorts di sua figlia (la sexy Nicola Peltz). Recita bene anche Stanley Tucci nel ruolo dell’egocentrico guru della tecnologia, che sembra fare un omaggio a Steve Jobs.

Per queste ragioni i fan della serie potranno giustificare la scarsa consistenza della trama di Transformers: L'era dell’estinzione. Alcuni passaggi sono confusi, irrilevanti, ripetitivi o semplici scuse per mostrare gli effetti digitali e novità come i robot che si trasformano in dinosauri cibernetici. Le battaglie si allungano fino allo sfinimento, producendo un metraggio di 165 minuti, chiaramente eccessivi. Il pezzo finale è interminabile perché è di 40 minuti, girati in Cina e progettati per attrarre il pubblico cinese al quale vengono offerte alcune star locali e persino un trasformer samurai. DECINE21.


Pubblico: Giovani. Contenuti: Azione 4 | Amore 2 | Lacrime 0 | Risate 1 | Sesso 0 | Violenza 1  (da 0-4) (DECINE21)

Insieme per forza

26/7/2014. Regista: Frank Coraci. Sceneggiatura: Ivan Menchell, Clare Sera. Interpreti: Adam Sandler, Drew Barrymore, Wendi McLendon-Covey, Bella Thorne, Terry Crews, Joel McHale, Kevin Nealon. 120 min. USA. 2014. Giovani. (SD)
Adam Sandler interpreta Jim, vedovo sconsolato con tre figlie. Drew Barrymore è Lauren, in piena separazione da un uomo impresentabile, e deve battagliare contro due adolescenti. Jim e Lauren si conoscono in un appuntamento al buio senza successo e poi coincidono in una vacanza in Sud Africa, dove scopriranno l'ovvio.

Gli stessi due attori hanno recitato insieme in Prima o poi me lo sposo e 50 volte il primo bacio. Come quelli, il nuovo film si basa sulla miscela che si crea tra i due protagonisti. Il resto è ritardare l'inevitabile risultato e mantenere la tensione, in questo caso partendo dai figli e figlie di una e dell’altro. Il film è ricco di buoni sentimenti e tratta la famiglia e i figli in modo positivo, il che non impedisce alcune battute di poco gusto. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.


Pubblico: Giovani. Contenuti: S, D (ACEPRENSA)

X Men - Giorni di un futuro passato

26/7/2014. Regista: Bryan Singer Sceneggiatura: Simon Kinberg. Cast: Jennifer Lawrence, Hugh Jackman, Nicholas Hoult, Anna Paquin, Michael Fassbender, Ellen Page, James McAvoy, Halle Berry. 130 min. USA. 2014. Giovani.
Le Sentinelle, robot straordinari creati per il solo scopo di scoprire e uccidere i mutanti, sono in procinto di completare il loro compito. Sono sopravvissuti solo pochi X-Men e manca poco perché siano annientati. Tale è il drammatico inizio della nuova puntata delle avventure degli eroi di Marvel. Tutto è iniziato nel 1973, quando il professor Trask sviluppa le Sentinelle e cerca di convincere le autorità che il nemico attuale è il mutante.
Il suo omicidio convince le autorità che Trask aveva ragione. Il professor Xavier e Magneto vedono solo un modo per evitare il disastro: un viaggio nel tempo, fino il 1973, per impedire l'assassinio di Trask e le sue terribili conseguenze. Wolverine, l’unico essere in grado di sopravvivere a questo viaggio, andrà nel passato e s’incontrerà con il professor Xavier, Magneto e gli altri i suoi amici, allora adolescenti.
Gli X Men di Bryan Singer –regista o produttore- sempre stupiscono per il fatto che risulta difficile combinare ottimi effetti speciali, inevitabili coprotagonisti della storia, con un cast di attori competenti. Se c'è anche una buona storia, meglio ancora. Le puntate precedenti hanno funzionato benissimo, meritatamente. La nuova storia mantiene il livello di produzione, effetti e attori del passato, ma è più debole: manca gran parte di quella azione coinvolgente che avevano i precedenti capitoli di questa saga; mancano molti attori e ci mostrano un serie di conflitti non risolti, che avrebbero bisogno di un altro paio d'ore per essere portati a termine. Bryan Singer ha fatto bene il suo lavoro: il film è divertente, ha un pubblico fedele e sarà un successo. Tuttavia, sembra che la sua intenzione fosse quella di girare la prossima puntata, e I giorni di un futuro passato è soltanto una specie di aperitivo. Fernando Gil Delgado. ACEPRENSA.


Pubblico: Giovani (ACEPRENSA)