Danny DeVito sembra avere un debole per commedie più o meno stravaganti, con personaggi perennemente in conflitto, che iniziano con l’infilare sassolini nella scarpa del prossimo, fino ad attentare all’integrità fisica altrui. Se qualcuno ne dubita, basta ricordarne i precedenti da regista: Getta la mamma dal treno (remake in chiave umoristica di L’altro uomo –Delitto per delitto), La guerra dei Roses (una coppia che si odiano a morte), Matilda 6 mitica (Una bambina in una scuola diretta da una donna dispotica), Eliminate Smoochy (la vendetta di un comico, retrocesso ad un programma per bambini). In questo senso, Duplex offre qualcosa di più dal background di commediografo di DeVito, affrontando il tema delle sofferenze di una giovane coppia di sposi, al momento della presa di possesso della nuova casa, un duplex. Nell’appartamento superiore abita una vecchietta solo apparentemente adorabile, ma capace, in realtà, di render loro la vita impossibile.
Il film è un cumulo di gags, di autentico humour nero. Così si susseguono le richieste di servizi da parte della vecchietta, che sempre finiscono per produrre pessimi effetti: insonnia, mancanza d’intimità, rumori, lei che perde l’impiego, lui che incontra molte difficoltà nello scrivere il suo libro… Le scomodità aumentano progressivamente a tal punto, che i due sposi decidono di passare alla rappresaglia. DeVito riesce a suscitare momenti davvero esilaranti, sia col dialogo sia con la mimica, ricorrendo ad uno stile da cartoon che ha gìa dato buona prova di sé in Mamma ho perso l’aereo. Il principale neo del film riguarda l’unica situazione dove, a tutti costi, si vorrebbe sperimentare qualcosa di assolutamente nuovo. Col risultato di scadere, purtroppo, nel più scontato dei difetti:
Pubblico: giovani. Contenuti specifici: V, S, D, F. Qualità tecnica: * (MUNDO CRISTIANO)
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