El abrazo partido

5/06/2004. Regista. Daniel Burman. Sceneggiatura: Marcelo Birmajer, Daniel Burman. Interpreti: Daniel Hendler, Sergio Boris, Adriana Aizember, Jorge D’Elia. 100 min. Argentina. 2004. Adulti.

Premio speciale della giuria e all’attore Daniel Hendler (Berlino 2004), questo film dell’ebreo argentino Daniel Burman (Todas las azafatas van al cielo), sceglie un’impostazione decisamente più vicina al teatro. La scena si svolge in una galleria commerciale di un quartiere, il popoloso Once di Buenos Aires, dove abitano molti ebrei di origine polacca. Ariel, il classico immaturo che aiuta la madre, proprietaria di un negozio di biancheria, vuole andarsene in Europa. Deve quindi dimostrare le sue origini polacche.

Il tono corale, sulla falsariga di Il figlio della sposa, propone situazioni divertenti e brillanti. Le realizzazioni con la cinepresa risultano agili e di buona fattura, al servizio di una trama vivace ed evocativa, dove tutti appaiono all’altezza. Ovunque, impera l’inquietudine per il dissesto economico di una nazione in crisi. Stona un grossolano episodio di banalizzazione del sesso, che appesantisce questa simpatica commedia, che tale deve restare. Quando infatti, pretende di darsi un tono superiore, rasenta il ridicolo. Inoltre, non riesce a scrollarsi di dosso un’eccessiva improvvisazione, che penalizza la caratterizzazione dei personaggi.

Sorprende il profitto che Burman è capace di trarre dalla sue frequenti riprese sulla galleria commerciale. A questa abilità fa riscontro il montaggio, molto dinamico e ben calato in una trama (frequente l’uso della camera a spalla), che resta esente da cadute di tono. El abrazo partido dà un’ulteriore dimostrazione, a parte i difetti (la voce in off, ad esempio), del netto divario tra questo tipo di cinema argentino e la analoghe produzioni dei cugini spagnoli. Alberto Fijo.. ACEPRENSA.

Pubblico: giovani-adulti. Contenuti: S, D, F. Qualità: *** (MUNDO CRISTIANO)

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