Abbasso l'amore (Down with love)

31/07/2004. Regista: Peyton Reed. Sceneggiatura: Eve Ahlert e Dennis Drake. Interpreti: Renée Zellweger, Ewan McGregor, Sarah Paulson, David Hyde Pierce, Tony Randall. 101 min. USA. 2003. Adulti.

Dopo aver diretto cortometraggi, video clips e telefilm, lo statunitense Peyton Reed ha esordito nel 2000 con Ragazze nel pallone, mediocre commedia di cheerleaders. Adesso, in Abbasso l’amore, cerca d’imitare il tono sentimentale e un po’ piccante di tre commedie rose -Letto racconta…, Amore, ritorna!, Non mandarmi fiori- che hanno dato notorietà a Doris Day e Rock Hudson, inaugurando una nuova sottospecie di commedia sofisticata hollywoodiana. Reed ha potuto contare, in questo lavoro, su di un’eccellente team artistico e tecnico, ma in complesso ne esce un buco nell’acqua, irritante a causa di quel tono troppo incline alla parodia e intriso di sesso.

Nel 1963, arriva a New York Barbara Novak, ingenua ragazza del Sud, autrice di un pamphlet contro il maschilismo, intitolato Abbasso l’amore, in cui rivendica la liberazione della donna che, secondo lei, deve rinunciare all’amore verso gli uomini, conquistando senza complessi il mercato del mondo del lavoro. Il libro diventa best-seller mondiale e Barbara, l’icona del nuovo femminismo. Ciò suscita lo spirito di rivalsa di Catcher Block, vanitoso play-boy, nonché giornalista, emblema della più famosa rivista maschile. Per dimostrare la falsità delle tesi di Novak, Catcher cercherà di sedurla, impersonando un affettuoso e ingenuo scienziato nucleare. Nel frattempo, i rispettivi editori dei due protagonisti, vivono in parallelo una storia d’amore singolare.

Da sempre, la grande commedia esige una delicata ed equilibrata intelaiatura, capace di suscitare la risata o il sorriso, senza indulgere in dabbenaggini o in eccessi grotteschi o volgari. Abbasso l’amore ottiene tale equilibrio solo a tratti, più nell’ambientazione che nei personaggi. Bisogna inchinarsi di fronte allo sforzo tecnico realizzato -direzione artistica, costumi, fotografia, colonna sonora- capaci di ricreare lo charme, in brillante technicolor, delle commedie dei primi anni Sessanta. Anche le divertenti tresche d’amore si sviluppano con agilità, senza cadute di tensione. Infine, eccellenti attori, come Zellweger e McGregor in testa, profondono carisma e qualità. Tutto ciò, tuttavia, appare al servizio di una storia stonata, che apparentemente esalta il matrimonio, ma spesso scade a crudele parodia di quei valori morali che sostenevano le commedie di un tempo, che pretende imitare. Non parliamo poi delle grossolane boutade a base di sesso, impensabili nei film dell’epoca, nonché incettabili in una commedia rispettosa dello spettatore intelligente.

Così, Abbasso l’amore, rispetto alle commedie classiche presenta lo stesso grave difetto di Lontano dal paradiso (Far from Heaven), ove lo si confronti ai drammi di Douglas Sirk. Il risultato è un anacronistico surrogato di quei valori etici alla base dei films, cui si presumeva tributare omaggio. E se mancano le fondamenta, sopravvive solo un fragile castello di carte, anche se all’esterno si spaccia da maestoso grattecielo. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Pubblico: adulti. Contenuti specifici: S+, D, F .Qualità tecnica: ** (CINEFORUM 2004)

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