The ladykillers

28/05/2004. Registi: Joel e Ethan Coen. Sceneggiatura: Joel e Ethan Coen. Interpreti: Tom Hanks, Irma P. Hall, Marlon Wayans, J.K. Simmons, Tzi Ma, Ryan Hurst, Gorge Wallace. 103 min. USA, 2004. Giovani

Dall’esordio del 1984, con Sangue facile, i fratelli Coen hanno perseguito un programma di rinnovamento del cinema noir attraverso film come Crocevia della morte, Barton Fink (È successo a Hollywood), Fargo, o L’uomo che non c’era, e hanno approfondito le diverse peculiarità del genere commedia, con film come Arizona Junior, Mister Hula Hoop, Il grande Lebowski, Fratello, dove sei, o Prima ti sposo poi ti rovino. Proseguendo sulla linea del rinnovamento, hanno appena scritto e diretto, per la prima volta insieme, The Ladykillers, ennesima versione de La signora omicidi, di Alexander Mackendrick, libera fino all’eccesso. Negli anni Cinquanta, risultò la migliore commedia prodotta a Londra dagli Studi Ealing.

In un paese del Mississippi abita Marva, incantevole vedova afroamericana, presbiteriana, puritana e molto religiosa, che da vent’anni dialoga col marito defunto. Un bel giorno affitta una stanza di casa sua a Goldthwait, uomo noioso e manierato nel parlare, che si qualifica come professore di lingue classiche, nonché direttore di un gruppo di cinque musicisti, specialisti della musica del rinascimento. In realtà, i presunti musicisti sono aspiranti rapinatori, che vogliono svaligiare il vicino casinò galleggiante, attraverso un tunnel scavato di nascosto, a partire dallo scantinato di casa.

In The Ladykillers, è Tom Hanks, nella magistrale interpretazione di Goldthwait, a far rivivere l’ironia britannica di Alec Guinness in La signora omicidi. Goldthwait si presenta come un pretestuoso ammiratore di Edgard Allan Poe, ma con il volto del colonnello Sanders, icona dei Kentucky Fried Chicken. Il film è un tributo alla cultura folk del sud degli States, già ritratta dai Coen nel davvero notevole Fratello, dove sei. In questo caso, è un agile allestimento scenografico, arricchito dalla migliore musica gospel, ad illustrare le inverosimili avventure di questi maldestri e istrionici ladri; talvolta volgari, ma trasformati dai Coen in simboli perfetti della vacuità del materialismo utilitarista. Di fronte a loro, Marva incarna la semplice grandezza della bontà e della religiosità sincera, ricorrendo alla sconfinata umanità dell’attrice Irma P. Hall, la cui geniale interpretazione meriterebbe di ricevere i più ambìti premi. Jeronimo Jose Martín. ACEPRENSA.

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