Identità violante (Taking lives)



9/05/2004. Regista: D. J. Caruso. Sceneggiatura: Jon Bokenkamp. Interpeti: Angelina Jolie, Ethan Hawke, Gena Rowlands, Olvier Martinez. 103 min. 2004. Adulti.


Angelina Jolie (Los Angeles, 1975), con le sue labbra carnose, dovrebbe costituire la marcia in più di un thriller di sbirri e psycho-serial-killer decisamente scontato: avrebbe meritato sale di terz’ordine, invece di finire su percorsi primari. La ragazza, carina e atletica - come sempre -, ci mette impegno; ma il copione è talmente scarso che, sia Angelina Jolie, sia il texano Hawke finiscono per smarrirsi.

Tutto (la rivalità tra sbirri, le morbose autopsie, gli ambienti rarefatti e sinistri della luminosa Montreal, gli interrogatori e gli inseguimenti, la violenza e gli spaventi) contribuisce ad elargire un film tedioso e prevedibile, che deve ricorrere a sfacciata volgarità (una sequenza erotica inserita a tutti i costi, senza necessità) pur di salvare lo spettatore dalla sensazione di forte perplessità che lo avvolge. Il film, negli Stati Uniti, ha raggiunto invece il terzo posto, per botteghino. Ma solo per la fama raggiunta da CSI (Crime Scene Investigation, telefilm della CBS di grande successo in USA), che i produttori hanno sfruttato, consegnando il progetto ad un abile regista televisivo.

Alberto Fijo. ACEPRENSA.

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