Kill Bill (vol 1)


19/05/2004. Regista: Quentin Tarantino. Sceneggiatura: Quentin Tarantino. Interpreti: Uma Thurman, Lucy Liu, Daryl Hannah, Julie Dreyfus, Yuki Kazamatsuri. 111 min. USA. 2004. Adulti.

Agli inizi degli anni novanta, sono stati due film, Le iene (Reservoir Dogs) e Pulp Fiction, a render famoso Quentin Tarantino. Adesso, a quarant’anni suonati, il nostro torna alla regia sette anni dopo l’ultimo film, Jackie Brown. Kill Bi l 1 è la prima parte di un film improntato alle arti marziali. A cavallo tra Stati Uniti e Giappone, Kill Bill (Vol. 1) è la storia di un regolamento di conti tra mafiosi nel singolare modo -frammentario, originale, stravagante- già sperimentato nei due film già citati.

Una sanguinaria e guerriera Uma Thurman (grande attrice sempre, qualsiasi parte le venga affidata) deve opporsi a tutti gli ostacoli che le si presentano, impugnando una katana, con cui farà scorrere -per due ore circa- un fiume di sangue: quello di quanti l’hanno torturata e umiliata, il giorno delle sue nozze. Cattivi cattivissimi, degenerazione da bassi fondi, elegie alla violenza, ottusi e spietati personaggi, ripropongono gli ingredienti di un film straordinariamente ben girato, con eccezionali sequenze; per di più, unite a un generale tocco di follia underground di musica a pieno volume, appositamente evocata per indurre continui flussi di adrenalina. La brutalità di alcuni dialoghi e scene, il sangue a fiotti, l’humour nero (“potete andare via -dice la protagonista agli avversari sconfitti e feriti-, ma lasciatemi la vostra carne fatta a pezzi, perché mi appartiene” [dall’alto, la cinepresa indugia su una pista da ballo cosparsa di piedi e mani mozzati] fanno di Kill Bill una specie di western dal taglio orientale, con insistenti allusioni a Sergio Leone, Sam Peckinpah, Akiro Kurosawa, Zhang Yimou e ai grandi del cinema noir nordamericano.

Tarantino ha poco da raccontare. Ed è un peccato, perché non è il talento che gli manca, specie per quel suo personale stile di riprese visive, fantasioso e potente. Gli attori di Kill Bill prendono fin troppo sul serio una storia da niente, scatenando una malsana attrattiva alla violenza, malgrado tutti i tentativi canonizzarla col ricorso a canoni estetici.. Questa volta, il gusto di Tarantino per il genere pulp compromette la sua fiction. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti, con riserve. Contenuti: V+,S+, D+, F+ .Qualità: ** (MUNDO CRISTIANO)

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