Yes man

17/1/09. Regista: Peyton Reed. Sceneggiatura: David Iserson, Andrew Mogel, Jarrad Paul. Interpreti: Jim Carrey, Zooey Deschanel, Danny Masterson, Terence Stamp, Bradley Cooper. 104 min. USA. 2008. Giovani-adulti. (SD).

Jim Carrey indossa il personaggio di Carl Allen, grigio impiegato di banca, amareggiato per l’abbandono di sua moglie, e incapace di superare il divorzio. Un giorno partecipa a un seminario di auto aiuto –abbastanza assurdo-, dove viene invitato a dire di “sì” alle proposte e opportunità che incontrerà. Lui lo prende alla lettera e si impegna a dire di sì a tutto, e questo sproposito ha delle conseguenze impreviste. La sua vita cambia in meglio, smette di essere triste e si trasforma in un uomo allegro, capace di avere amici e di fare qualche cosa per gli altri, di superare il suo trauma e di tornare a innamorarsi.



Peyton Reed, che aveva realizzato un paio di commedie più con buona intenzione che con fortuna (Ti odio, ti lascio, ti…, Ragazze nel pallone), ci sorprende con un film brillante, di taglio classico, costruito a base di humour e di amicizia, con situazioni autenticamente divertenti e un pizzico di fantasia. Lo schema classico, basato sull’intelligente libro del britannico Danny Wallace, mostra un uomo assurdo obbligato a dire di sì contro i suoi principi e suoi istinti, obbligato ad essere spettatore del risultato, prima di trasformarsi in protagonista della sua vita.

Il film, in qualche momento un po’ osé, con qualche caduta di tono e battuta grossolana, è quasi familiare e di stile capriano; invita a fare uno sforzo per essere felice, e a pensare agli altri; e lascia un buon sapore in bocca. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-adulti. Contenuti: S, D (ACEPRENSA)

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