Milk

31/1/2009. Regista: Gus Van Sant. Sceneggiatura: Dustin Lance Black. Interpreti: Sean Penn, Emile Hirsch, Josh Brolin, Diego Luna, James Franco. 128 min. USA. 2008. Adulti. (XD)

Anni settanta. Harvey Milk, grigio impiegato di una finanziaria di New York, conosce l'uomo della sua vita. Così appassionato è il rapporto, che lascia il lavoro per vivere apertamente la sua omosessualità. Trasloca a San Francisco, dove confluiscono molti gay. Milk prenderà coscienza dei problemi della città, più specificamente degli omosessuali. Fino al punto di lottare tenacemente, per essere eletto consigliere comunale.



Film basato su fatti accaduti, raccontati nel 1984 dal documentario vincitore di un Oscar The Times of Harvey Milk. L’idea è drammatizzare quei fatti in un prodotto militante, con il doppio e dichiarato fine di appoggiare i diritti degli omosessuali, spingendo verso un pubblico più vasto. Il film inizia con la notizia dell’assassinio di Milk e di George Moscone, sindaco di San Francisco, per descrivere -in flash-back- gli anni di attivismo politico del primo.

Già regista di titoli brillanti, come Da morire ed Elephant, G. Van Sant si concede un film in stile classico, formalmente nella linea di Will Hunting, genio ribelle, e Scoprendo Forrester, lontano dai minoritari film gay, come Mala Noche e Belli e dannati.

A un dato momento, Milk spiega che, quando si rivolge al pubblico eterosessuale, inizia scherzando proprio per rompere il giaccio. Si può dire che anche l’omosessuale Van Sant fa altrettanto: si schiera a favore di un trattamento estetico e narrativo, che non provochi rifiuto da parte dello spettatore; ma al contrario, lo possa conquistare alla causa.
Il tutto, secondo un'approssimazione didattica, dove ogni cosa si spiega in termini di lotta per i diritti civili. Ricorda Philadelphia, anche se i tempi sono cambiati e certi punti di vista si difendono oggi in modo assai più scoperto di allora.
Van Sant evita lo scontro frontale con quanti considerano immorale questo tipo di relazione -anche se un paio di volte sottolinea che “non c’è niente di male”- e si concentra sulle discriminazioni sul lavoro, per colpa dell’orientamento sessuale, cercando di proporre i diversi personaggi come tipi umani con cui si può simpatizzare, contando sulla recitazione degli attori, a partire da quella di Sean Penn. José María Aresté. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: X, D (ACEPRENSA)

Nessun commento: