Revolutionary road

31/1/2009. Regista: Sam Mendes. Sceneggiatura: Justin Haythe. Interpreti: Leonardo Di Caprio, Kate Winslet, Kathy Bates, Kathryn Hahn, Michael Shannon. 119 min. USA. GB. 2008. Adulti. (XD)

Nel progetto di Revolutionary Road ci sono due elementi che non possono sorprendere nessuno. Da una parte, il fatto che il cinema -specialmente quello a caccia di Oscar- si sente attratto dall’opera di Richard Yates, noto scrittore statunitense della cosiddetta “epoca dell’ansia” ed alcolizzato, che ha descritto le miserie della società agiata degli States, negli anni cinquanta.


D’altra parte, era logico che l’autore di American Beauty fosse fortemente avvinto dal romanzo più famoso di Yates, Revolutionary Road, oscuro, oppressivo, quasi osceno dramma sulla disintegrazione di una giovane e apparentemente felice coppia. Per interpretare Frank e April Wheeler, Mendes si è valso di sua moglie, Kate Winslet, di nuovo assieme a Leonardo Di Caprio, dopo il successo di Titanic. Malgrado l'enfatica direzione degli attori (tipica di Mendes), i due -recitano benissimo- sono candidati a vincere un Oscar.

Molto fedele al romanzo, il copione spartisce equamente tra i coniugi lo spiccato desiderio di emergere, a differenza di Yates, che da più rilevanza al marito, che al contempo è il narratore della storia. Si può censurare il film -come il romanzo- che costruisce un mondo artificioso, poco credibile e asfissiante. La trama prende, a bersaglio preferito, una società che finisce per confondere la ricerca della felicità, con quella del benessere. Il dilemma proposto dal film è la scelta tra agi e ideali, anche se né il testo di Yates, né il film di Mendes danno una pista convincente, nell'individuare quali siano questi ideali capaci di riscattare la vita di tanti personaggi mediocri.

Revolutionary Road è un terribile e scomodo ritratto di alcuni soggetti, abituati ad abusare dei sentimenti e delle evasioni che vivono nella sfera del proprio soggettivismo. Sono quindi incapaci di trovare un accordo: quando cercano di camminare assieme, finiscono per inciampare e lacerarsi. Come in American Beauty, e in gran parte del cinema drammatico contemporaneo, affiora una diagnosi scoraggiante, priva di rimedio, tanto acuta e penosa quanto i litigi della coppia dei Wheleer.

Il film pareva destinato agli Oscar, ma si è dovuto accontentare della candidatura di Michael Shannon, a miglior attore secondario. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: X, D (ACEPRENSA)

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