La banda

12/4/2008. Regista: Eran Kolirin. Sceneggiatura: Eran Kolirin. Interpreti: Sasson Gabai, Ronit Elkabetz, Saleh Bakri, Khalifa Natour, Imad Jabarin. 90 min. Israel, Francia, USA. 2007. Giovani. (S)

Premiata opera prima del giovane israeliano Eran Kolin, ricrea le disavventure della Banda della Polizia di Alessandria, diretta dal capitano Tewfiq, vedovo affettuoso, dotato di forte senso della moralità. I musicisti egiziani viaggiano in Israele, per suonare all’inaugurazione di un Centro Culturale Arabo, in una minuscola cittadina. Ma dopo aver preso un autobus sbagliato, finiscono in un paese israeliano, perso nel deserto del Negev, dove troveranno accoglienza presso vari paesani, alla testa dei quali emerge Dina, la frivola proprietaria di un bar.



Il film rivela una sottigliezza e un’umanità davvero insoliti. Affascina soprattutto la profondità drammatica della sceneggiatura, che si addentra in questioni morali di prim’ordine -il metticciato culturale, i rapporti genitori-figli, la solitudine dell’edonismo, l’unità famigliare, l’onore, la responsabilità…-, inquadrati secondo una prospettiva esigente, senza mai incrinare l’autenticità dei personaggi. Per di più, Kolirin dimostra un talento tutto speciale, nel passare dal dramma più straziante alla commedia più assurda, cogliendo lusinghieri risultati in entrambi.

Inoltre, la sceneggiatura, tradotta magistralmente grazie alla direzione di attori, è semplicemente da antologia se ci si riferisce al veterano Sasson Gabai, che impersona Tewfiq. Sorprende il fatto che Kolirin ottiene questi risultati, da uno stile sobrio di recitazione, quasi stolido, che si approssima alla comicità classica di un Buster Keaton, di un Jacques Tati, o a quella collaudata del finlandese Aki Kaurismaki, principale riferimento di Kolirin, anche per la nuda messa in scena. Una pianificazione generale, dunque, che appare ridotta all’essenziale, esaltata da una fotografia di alto valore drammatico e da un montaggio molto coraggioso; soprattutto nei sensazionali colpi di humour.

Un piccolo capolavoro, divertente, profondo ed emotivo a un tempo, che rinnova a fondo le convenzione della commedia. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: S (ACEPRENSA)

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