Walk the line

11/3/2006. Regista: James Mangold. Sceneggiatura: James Mangold, Gill Dennis. Interpreti: Joaquin Phoenix, Reese Witherspoon, Robert Patrick, Ginnifer Goodwin. 136 min. USA. 2005. Giovani-adulti (S)

Sesto film del newyorkese James Mangold (Ragazze interrotte, Cop Land, Kate&Leopold, Identità). Questo emotivo biopic sul cantante country Johnny Cash ha incassato quasi 100 milioni di dollari negli Stati Uniti. Un ottimo profitto, se si considera che il preventivo non superava quota 30 milioni.

Il film, decisamente commerciale, ha gli ingredienti per piacere al grande pubblico affezionato alle storie di superazione personale, secondo i canoni convenzionali di Hollywood: la complessa personalità di Cash (debole e timido da una parte; forte, appassionato e impulsivo, dall’altra); una musica accattivante ed emotiva, con forza e ritmo, una tormentata storia d’amore come asse della narrazione.

Cash (1932-2003) è stato un artista di grande personalità, un pioniere dal punto di vista stilistico, nonché un punto di riferimento per i successivi talenti del folk rock, del country, del punk e anche del rap. Nelle due ore e passa del film (forse eccessive, anche se godibili), gli sceneggiatori confezionano un ritratto in stile impressionista di alcuni periodi della vita di Cash: dalla triste infanzia fino al successo e alla celebrità.

La struttura del copione di Walk the line (il titolo originale è quello di una canzone scritta da June Carter) ha molte somiglianze con un altro e premiato biopic: Ray. In ambedue i film, c’e una discesa all’inferno e una rinascita, con tanto di infanzia difficile. Tuttavia, si nota come il copione implichi, a volte, salti temporali troppo bruschi, trascurando l’evoluzione dei personaggi.

La musica, senza dubbio, è la grande protagonista. E si ascolta, con grande piacere, anche grazie alle eccellenti interpretazioni di Phoenix e Witherspoon, che ha vinto l’Oscar alla migliore attrice. Il responsabile musicale del film è lo specialista in musica etnica T. Bone Burnett (0h brother!), che fa un lavoro impeccabile, con diversi momenti pieni d’intensità, tra i quali eccelle la versione di Ring of fire.

L’altro tema ricorrente del film è la storia d’amore tra Cash e la cantante e compositrice June Carter. Grazie a June, Cash torna alla pratica religiosa, riuscendo a superare la sua dipendenza dalla droga, per risorgere di nuovo come musicista di fama e prestigio.

Nel 1954, prima d’iniziare la sua carriera musicale, Cash si era sposato con Vivian Liberto. Senza voler giudicare vicende altrui, non si capisce il desiderio del copione di manipolare emozionalmente lo spettatore: Vivian compare con un carattere poco comprensivo e antipatico, quando tutto sembra confermare che è stata piuttosto la dipendenza dalla droga, di Cash, la vera causa del divorzio, determinatosi nel 1966. Sofía López. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-adulti. Contenuti: S (ACEPRENSA)

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