Noah

19/4/2014. Regista: Darren Aronofsky. Sceneggiatura: Darren Aronofsky, Ari Handel. Interpreti: Russell Crowe, Emma Watson, Douglas Booth, Logan Lerman, Jennifer Connelly, Anthony Hopkins, Ray Winstone.136 min. USA. 2014.
Giovani. (V)
Spettacolare film di “fantateologia”, che parte delle pagine dedicate nella Genesi a Noè e al diluvio per sviluppare un grande spettacolo. Otto generazioni sono passate dalla coppia primordiale costituita da Adamo ed Eva. Dopo che Caino uccise suo fratello Abele, due lignaggi abitano la Terra. Quello venuto di Caino è irrispettoso con la natura, sono carnivori e hanno ben poco riguardo verso la vita umana. Mentre i discendenti di Seth, di cui son rimasti soltanto pochi, mangiano le piante e hanno capito che devono prendersi cura della creazione. Noè, uno di loro e patriarca di una famiglia, ha una visione. Dio gli annuncia la distruzione del mondo e gli affida la costruzione di un'arca dove ricoverare  coppie di tutte le specie animali e anche la sua famiglia.

Darren Aronofsky dirige e coscrive con il collaboratore di lunga data Ari Handel questo film biblico, intorno al quale si è generato un dibattito alquanto artificiale sul fatto che fosse o no abbastanza fedele alla fonte che lo ispira, e se ha rispettato le credenze degli ebrei, cristiani e musulmani. Il film non è problematico in questo senso, ma il fatto è che con molti milioni di dollari in gioco, c'era paura del rifiuto del pubblico credente, e da l’impressione di sentirsi in un film freddo e molto calcolato, con strategie così ovvie come il tentativo di ottenere l' approvazione di Papa Francesco.

Il film funziona su alcuni aspetti e mostra la sua debolezza in altri. La cosa più riuscita è il personaggio di Noah -Russell Crowe - tra patriarcale e profetico, investito di una missione, di animo afflitto, e con caratteristiche di altri personaggi biblici: fa pensare a Giona quando mostra mancanza di compassione per l’essere umano peccatore,  e ad Abramo quando nasce il dilemma di sacrificare la vita di uno del proprio sangue. E intorno a questo nascono temi di interesse, come la realtà del peccato, la punizione che si merita, e le opportunità che concede il Creatore, il tutto in un quadro veterotestamentario. Cioè, non vediamo un Dio personale che interagisce con l'uomo, solo per mezzo di segni e visioni. Idee come nascondersi dietro che l'uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio proprio per soppiantare Dio, sono suggestive.

Ma per quello che fa riferimento alla pura trama, il risultato è irregolare. Il filo ambientalista è esagerato, non è necessario essere vegetariani per avere preoccupazione per l’ambiente. Inoltre, si cerca di impostare un dramma familiare e domestico,  ma non tutti i membri del clan hanno la stessa forza. Il nonno Matusalemme, una specie di eremita in una grotta, è un po’ perso, ed dei tre figli di Noè, Sem e Jafet sono molto sfocati: solo il ribelle Cam viene un po’ meglio disegnato, così come i personaggi femminili Naame - Jennifer Connelly-, la moglie di Noè, e l’orfana e figlia adottiva Ila - Emma Watson-. Il cattivo del momento di lignaggio cainita viene salvato dalla eccellente recitazione di Ray Winstone.

Aronofsky è un regista che è sempre stato visivamente molto potente, ma qui sembra affogare -se posso usare l' espressione- negli effetti speciali, appariscenti: le foreste miracolose, gli animali che entrano nell'arca, il mondo coperto da acqua... . In questo senso la cosa più strana sono una specie di angeli della roccia semi caduti, che sembrano concepiti con lo stesso software dei Transformers. José María Aresté. ACEPRENSA.



Pubblico: Giovani. Contenuti: V (ACEPRENSA)

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