Il cammino per Santiago

30/6/2012. Regia: Emilio Estévez. Sceneggiatura: Emilio Estévez. Interpreti: Martin Sheen, Emilio Estévez, Ángela Molina, Deborah Kara Unger, James Nesbitt. 120 min. USA, Spagna. 2010. Giovani. (D)


Tom è un maturo oculista vedovo, che vive negli Stati Uniti, felice nel suo piccolo mondo in cui il massimo incentivo che offre sono le partite di golf. Invece, suo figlio vuole vedere il mondo, e precisamente nel viaggio per fare il Cammino per Santiago muore in un incidente. Tom deve assumere l’ingrato compito di fare un viaggio in Francia per prendere in consegna il cadavere. Ma una volta lì, decide di prendere la staffetta dal figlio, e insieme con le sue ceneri percorrere la strada fino a Santiago. Ci saranno diverse settimane dove lui soffrirà una trasformazione: il suo è un viaggio non solo fisico ma anche interiore, arricchito dal contatto con altre persone che hanno le loro ragioni per fare il pellegrinaggio a Santiago de Compostela.

Piacevole film di Emilio Estévez, con il padre interpretato da Martin Sheen. Non ha la complessità e la ricchezza di Bobby, anche se condivide con questo la presentazione di una ampia galleria di personaggi, descritti con tratti che li umanizzano. Non sono perfetti, ma tutti desiderano ardentemente la pace interiore e la felicità, le cercano non sanno dove, né come, e il loro pellegrinaggio è il modo per incanalare questi buoni desideri.

Del film si apprezzano la mancanza di pretensione e il fatto che riesca a trasmettere l’esperienza unica del Cammino de Santiago: vari motivi personali, tra cui, naturalmente, quelli spirituali e il cameratismo che si sviluppa tra quelli che si conoscono per questa occasione. Il cast è superbo, con alcuni intensi momenti drammatici, soprattutto del personaggio di Deborah Kara Unger. C’è una buona selezione di canzoni, ma qualche volta si può avere la sensazione che si tratti di un filmato promozionale del Cammino nel aspetto turistico (la Regione di Galizia ha aiutato nel finanziamento), e questo può appesantire il film, distraendo inutilmente. José María Aresté. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: D (ACEPRENSA)

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