Biancaneve e il cacciatore

30/6/2012. Regista: Rupert Sanders. Sceneggiatura: Evan Daugherty, John Lee Hancock, Hossein Amini. Interpreti: Charlize Theron, Kristen Stewart, Chris Hemsworth, Sam Claflin, Bob Hoskins. 127 min. USA. 2012. Giovani. (V) Nelle sale dal 11 luglio.


Recentemente abbiamo visto nei cinema il film Biancaneve diretto da l'indiano Tarsem Singh. Divertente, tenero, fiducioso, molto colorato, per ogni tipo di pubblico.

È interessante notare il tono wagneriano (tragico, scuro, senza umorismo -c’è né un po’, ma non molto, con i nani-) di questa versione di Biancaneve. Un modo furbo per andare alla ricerca di un pubblico adolescente e adulto, offrendo un racconto di azione con battaglie e molto drammatico. Il personaggio del cacciatore al centro della storia è una buona invenzione e il modo di muovere il principe sulla scacchiera è geniale.

Il film ha avuto molta pre-produzione, e il lavoro previo si vede. Chi ha acquistato la sceneggiatura è stato Joe Roth, ex presidente della Fox e Disney, che prima di lasciare Disney ha prodotto il film altamente redditizio Alice nel paese delle meraviglie, di Tim Burton. Evan Daugherty ha scritto questa versione della storia pubblicata dai fratelli Grimm 200 anni fa mentre studiava cinema alla Tisch School dell'Università di New York. Nel 2008 già stava facendo girare lo script per i mercati per vedere se riusciva a piazzarlo.

Quando finalmente ci è riuscito, Roth deve avere avuto dei dubbi, e probabilmente preoccupato per la concorrenza del film di Tarsem Singh, ha ingaggiato due esperti sceneggiatori, John Lee Hancock (A Perfect World, Mezzanotte nel giardino del bene e del male, The Blind Side, The Rookie) e Hossein Amini (Drive, Jude, Le Ali della Colomba).

Con il libretto decisamente adulto in suo possesso, Roth ha collaborato con Sam Mercer, il produttore abituale di Shyamalan; una decisione che, una volta visto il film, è abbastanza comprensibile perché il tono ricorda la solennità di film come The Forest and The Lady in the Water, anche queste racconti adulti. Hanno assunto un direttore di pubblicità di videogiochi e prodotti alla moda, Rupert Sanders, che così debutta nel lungometraggio.

Sanders filma bene, ma tende al breve periodo e fatica a trovare il ritmo. Pertanto, le vecchie volpi Roth e Mercer gli hanno messo accanto un veterano con grande esperienza, il montatore Conrad Buff (Titanic, True Lies, I tredici giorni). Il risultato è degno. Il film è divertente e spettacolare, con un design brillante di produzione e gli effetti visivi di buon livello. In una certa misura, la trama sorprende, con una buona gestione del triangolo cacciatori-principe-Biancaneve.

Il casting è interessante: riunisce Theron con Stewart e mette in mezzo il belloccio Hemsworth come rude cacciatore, in stile Russell Crowe (magari...): fa un buon lavoro, perché gli lasciano un certo spazio per essere un attore e non solo un ragazzo palestrato, con i denti buoni. Di Charlize Theron non diremo molto, semplicemente che è un'attrice fenomenale, e la grande Colleen Atwood lo sa e la veste con molta cura.

La questione della crepuscolare Kristen Stewart è abbastanza chiara. Si tratta, oggi come oggi, di un'attrice mediocre: se deve dire più di due frasi, si nota che non ha la voce educata, né la dizione, né il tono o l’intensità (il discorso prima della battaglia è da nascondersi sotto la poltrona). Certamente, doppiata migliora. Inoltre, non si muove bene, non ha presenza, non sa guardare, non è brava nelle repliche .... Ma è interessante vederla per capire il fenomeno della costruzione dell’attrice con gancio: si capisce che appassioni  gli adolescenti con l'aria di ragazza normale, determinata, forte, coraggiosa, goffa, dolce. Penso ancora che la cosa migliore che ha fatto questa giovane attrice di 22 anni è stato Panic Room, dieci anni fa. Certo, allora aveva accanto Jodie Foster ...

I 127 minuti si seguono bene (è meritorio, chiaramente ne avanzano 20 o 30, meramente di transizione), perché lo spettacolo sul grande schermo è potente. Siamo in estate, nelle sale c’è l’aria condizionata, e la musica di James Newton Howard suona alla grande, come al solito. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V  (ACEPRENSA)

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