E venne il giorno

21/6/2008. Regista: M. Night Shyamalan. Sceneggiatura: M. Night Shyamalan. Interpreti: Mark Wahlberg, Zooey Deschanel, John Leguizamo, Betty Buckley, Frank Collison, Ashlyn Sanchez, Spencer Breslin, Robert Bailey Jr. 91 m. USA, India. 2008. Giovani (V)

Un bel mattino, la gente comincia a suicidarsi in massa: in primo luogo al Central Park, poi in altre zone di New York. Infine, in molti luoghi della costa orientale degli Stati Uniti. Questi raccapriccianti eventi generano una fuga disperata all’Ovest, coinvolgendo una giovane coppia -professore di scienze lui, dirigente aziendale lei- che sta passando un delicato momento di reciproca sfiducia. Con l’ulteriore incombenza di farsi carico della figlia di un amico di lui, partito alla ricerca della propria moglie. Il peggio è che nessuno capisce se gli incidenti si devono ad un attacco terroristico con arme chimiche o biologiche, ad un sperimento militare fallito o ad una reazione della natura, come conseguenza dell’inquinamento prodotto dal’uomo. Forse, semplicemente, è arrivata la fine del mondo.



Il cineasta indoamericano, di 37 anni (Il sesto senso, Lady in the water), torna ad esibirsi nella creazione di tensione da suspense, in un’atmosfera angosciante e durevole, dove emergono con stridente lucidità conflitti umani di prim’ordine. Tra questi: la violenza dell’istinto di sopravivenza, la forza dell’amore, il valore del sacrificio, la fedeltà coniugale e il perdono; nonché le limitazioni della scienza o la fragilità umana davanti ai misteri della natura, utilizzata forse dalla provvidenza divina per aiutare l’essere umano a delimitare il senso della sua vita e i valori veramente importanti per portarla bene a termine.

Certamente, lo sviluppo e il finale non sono capaci di sostenere la potenza visiva e drammatica della splendida partenza. Nel desiderio di attingere e mantenere in quota questo forte impatto iniziale, Shyamalan esagera un po’ nel trattamento della violenza. Per esempio, nella sottotrama dei due adolescenti che accompagnano -per un tratto- i protagonisti. Ad ogni modo, Shyamalan realizza una rigorosa direzione di attori -splendida per Mark Wahlberg e Zooey Deschanel-, e inizia diverse sequenze con un’emotività carica di angoscia. Con ciò, conferma -tramite l’inquietante messa in scena- di candidarsi a primo erede di Alfred Hitchcock: il mago del suspense. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V (ACEPRENSA)

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