Harry Potter e l'Ordine della Fenice


21/7/2007. Regista: David Yates. Sceneggiatura: Michael Goldenberg. Interpreti: Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Michael Gambon, Robbie Coltrane. 138 min. GB. 2007. Giovani.

Libro dopo libro, film dopo film, la saga di Harry Potter rende progressivamente più duro il tono delle sue storie e dei conflitti drammatici dei personaggi, ormai prossimi all’età adulta. Nella quinta puntata il giovane mago ritorna a Hogwarts, dove soffre l’incomprensione di molti alunni e professori, che non credono al recente incontro del ragazzo con due dementors, nel centro di Londra. Lo assilla specialmente Dolores Umbridge, nuova professoressa di Difesa contro le Arti Oscure, nominata direttamente dal ministro della Magia, che proibisce ai giovani studenti di praticare determinati incantesimi difensivi. Davanti alla minaccia di un imminente attacco di Voldemort, Harry e i suoi amici dovranno prepararsi alla battaglia.

L’inglese David Yates è il quarto regista della saga Harry Potter, ma anche il secondo che dirigerà più di un episodio (sta già allestendo Harry Potter e il principe mezzosangue). Yates risulta notevole per come sa dirige attori e ottenere una solida esecuzione visiva, più vicina allo stile realistico delle due ultime puntate, che al tono più infantile delle due prime. Di fatto, essa emerge nelle sequenze iniziali ambientate a Londra -con panoramiche molto suggestive- e mantiene la spettacolarità nelle scene magiche e di azione. Forse, l’unico neo resta la mancanza di sorprese nel suo lavoro di regista.

Per il resto, la sceneggiatura è fluida e ricca di contenuti -soprattutto nelle scene con Harry, Hermione e Ron-, venendo meno solo nella storia d’amore tra Harry e Cho Chang, davvero insulsa e convenzionale, come del resto nel terzo film e nei libri. A parte questa eccezione, riflette con forza i nuovi conflitti dei personaggi, molto più drammatici che nelle precedenti puntate, perché affrontano in pieno la responsabilità personale, lo spirito di squadra, la minaccia della morte. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: --- (ACEPRENSA)

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