Les choristes

27/11/2004. Regista: Christophe Barratier. Sceneggiatura: Christophe Barratier. Interpreti: Gérard Jugnot, François Berléand, Kad Merad, Jean-Paul Bonnaire, Marie Bunel, Paul Chariéras, Carole Weiss. 95 m. Francia. 2004. Giovani.

Chitarrista prima di diventare cineasta, Christophe Barratier ha iniziato a lavorare per Jacques Perrin nel 1991. Con lui è stato delegato alla produzione di film come Microcosmos-Il popolo dell’erba, Himalaya o Il popolo migratore. Nel 2001 ha diretto il cortometraggio Les Tombales, da un romanzo di Maupassant. Ora, Barratier riscuote un sorprendente successo con Les choristes, primo film da regista, selezionato dalla Francia per concorrere all’Oscar, negli States, quale miglior film straniero.

Il copione nasce da un adattamento del film La Cage aux Rossignols, di Jean Dréville (1945). Narra la storia di Clément Mathieu, professore di musica disoccupato, che nel 1949 inizia a lavorare in un istituto di correzione per minori. Ben presto, Mathieu si scontrerà con i metodi repressivi del direttore dell’internato, Rachin, che tiene in pugno gli allievi, ricorrendo alle maniere forti. Mathieu proverà a guadagnarsi gli adolescenti, organizzando con loro un coro polifonico, che presto susciterà in tutta la classe un desiderio di riscatto. Chi trova più difficoltà ad integrarsi è Pierre, ragazzo introverso, intelligente e sensibile, che fuori si ostenta sprezzante e aggressivo.

Sulla scorta del lungo flash-back da un acclamato direttore d’orchestra, il film ha il sapore collaudato, agrodolce, dei classici film imperniati sull’analisi di una determinata professione, come Goodway, Mister Chips, di Sam Wood. Ne emerge la comune idealità dell’insegnamento, descritto più come iniziazione alla vita, piuttosto che semplice trasmissione di conoscenze. Nella fattispecie, occorre aggiungere i drammi dei ragazzini dell’istituto, che la società stessa sembra respingere verso un destino negativo. La musica offre nuove sfide, al professore e agli alunni, simili a quelle viste in film come Il maestro di musica, Tutte le mattine del mondo, o Professor Holland.

Come appare evidente, Les choristes non è un film originale, ma riesce ad integrare numerosi elementi interessanti, sviluppandoli in tono amabile e profondo, idoneo ad affrontare senza eccessive pretese, e senza indulgere nel fatalismo, tematiche spinose quali: la pederastia, le famiglie fallite, la delinquenza precoce. Il ricorso a splendidi attori, tra i quali svetta Gerárd Jugnot, che riesce a valorizzare molto bene il personaggio di Mathieu, professore di musica che sa essere affettuoso e, al contempo, esigente. Menzione speciale va anche all’eccezionale colonna sonora di Bruno Coulais, basata su raffinati cori polifonici -sacri e profani- molto ben interpretati da Les Petites Chanteurs de Saint-Marc e dal solista, Jean-Baptiste Maunier, che interpreta il sofferto Pierre, con espressiva interiorità. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

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