La vita che vorrei

Regia: Giuseppe Piccioni. Sceneggiatura: Giuseppe Piccioni, Linda Ferri, Gualtiero Rosella. Protagonisti: Luigi Lo Cascio, Sandra Ceccarelli, Galatea Ranzi. Italia 2004. Durata: 125'.Genere: Drammatico. Adulti.


Il regista Luca sta preparando un melodramma in costume, nuova versione della storia di Margherita Gautier. Stefano è un attore affermato, serio e molto professionale; Laura, più intensa e passionale, è un'aspirante attrice che a trent'anni ancora non ha avuto una parte importante. Vengono messi insieme per fare un provino e Stefano, dapprima scettico, si sente incuriosito ed interessato a quella donna così diversa da lui.....

La storia si sviluppa su almeno tre piani. Il mondo del cinema, ricostruito con grande dettaglio: le lunghe ore passate con la sceneggiatura in mano a provare e riprovare la parte; le gelosie, le rivalità sul set tenute a freno da un padre-regista; i ricevimenti mondani che sono un pretesto per farsi conoscere e cercare nuove opportunità di lavoro. Poi c'è il mondo privato, passato spesso in una camera d'albergo, a volte con un amante utile per la propria carriera (lei) o semplicemente per non passare la notte da solo (lui). Infine il mondo ricostruito sul set , un ottocento dove si parla e si agisce in un modo che oggi fa sorridere: una passione amorosa che tutto travolge , fino alla perdita della dignità; un altruismo fino al sacrificio di sé. Stefano e Laura si incontrano, si conoscono mentre si spostano continuamente fra realtà e finzione e si innamorano l'uno dell'altra.

I presupposti ci sono tutti per lo sviluppo di un grande amore ma non siamo nell'ottocento e i sentimenti sono fragili, sono soffocati da mille ostacoli che non provengono più dall'esterno come nel caso della Signora delle Camelie, ma da dentro di sé. L'ambizione professionale viene posta dinanzi a tutto, manca la generosità per riuscire ad accettare il passato dell'altro, c'è troppo orgoglio per riuscire ad esser il primo a dichiararsi. Mentre le riprese del film vanno avanti e si sta consumando nella finzione la tragedia di un amore impossibile, sul piano della vita reale grandi slanci di affetto si alternano a momenti di incomprensione, senza che il loro amore trovi un saldo punto di appoggio.

Anche se Piccioni ha scelto per la sua storia un ambiente certamente difficile come quello del cinema, possiamo riconoscere nel suo racconto molte di quegli elementi che spesso, quando un uomo ed una donna si incontrano, non ci fanno parlare di amore ma più propriamente di amicizia sessuata: senso di affinità ed attrazione reciproca dove però nessuno è disposto a mettersi in gioco, a soffrire e a darsi incondizionatamente. Anche se il finale sembra adombrare una tenue speranza, il regista, presentandoci sullo sfondo un mondo ottocentesco, ha voluto esprimere, in modo quasi pudico, la sua preferenza per un diverso tipo di amore. Piccioni gestisce con grande maestria l'architettura complessa della storia, sorretto da una solida sceneggiatura e dirige con abilità i due protagonisti anche se il personaggio della Ceccarelli raggiunge una più compiuta espressività , mentre quello di Lo Cascio appare più bloccato. Franco Olearo. Per gentile concesione di FAMILYCINEMATV.

Valori/Disvalori: Paradigma di un tipo di amore moderno, incapace di superare la barriera dell' orgoglio personale, della rivalità professionale, della mancanza del coraggio per darsi totalmente, sullo sfondo di un amore vero ma ormai relegato nel passato remoto

Si suggerisce la visione a partire da: Adulti. Alcune scene di incontri sessuali occasionali. Nudità parziali.

Giudizio tecnico: ****. Eccellente sceneggiatura. Accurata regia. Intensa recitazione della Ceccarelli. Non a suo agio Lo Cascio

Nessun commento: