Watchmen

21/3/2009. Regista: Zack Snyder. Sceneggiatura: David Hayter. Interpreti: Patrick Wilson, Malin Akerman, Billy Crudup, Matthew Goode, Carla Gugino. 163 min. USA. 2009. Adulti. (VXD)

Anche se spiace sia ai creatori di Watchmen, graphic novel di più di 400 pp., pubblicata nel 1986, che agli autori della fedele versione cinematografica, ci troviamo pur sempre davanti una storia di supereroi, una delle innumerevoli produzioni del genere, sfornate da Hollywood. Questa premessa è doverosa, perché in taluni ambienti, propensi a certa mitomania, sembra che davanti alle opere di alcuni autori di comic si debba parlare solo sottovoce e a capo chino.

Il britannico Alan Moore è uno sceneggiatore che ha fatto delle impostazioni di fantastoria (ricostruzione logica, applicata alla storia, che presuppone eventi mai accaduti ma che avrebbero potuto accadere) e di un discorso gnostico, dagli accenti totalitari, il marchio di fabbrica personale per rinnovare la fantascienza in versione comic.

Nelle sue più espressive opere (V di Vendetta, Watchmen, From Hell) Moore parte da argomenti molto noti e sfruttati, per dar loro un peculiare giro di vite, grazie all’inestimabile aiuto di eccellenti e sperimentati disegnatori. I suoi argomenti tragici e disincantati sfociano però in un pessimismo tremendista: il mondo non ha rimedio perché siamo stati cattivi, lo siamo ancor di più e nel futuro saremo anche molto peggio. In ambienti scuri e sinistri, personaggi oppressi dalla disperazione assistono o impersonano progetti di violenza deviante (spesso sadica) e di sesso morboso (spesso esplicito, in versione pornografica). Il tutto, in un mondo pervertito. Certamente, dal punto di vista estetico, ci sono elementi molto riusciti nella pianificazione narrativo-visuale di questi comic, davvero ben disegnati e colorati. Ma non è men certo che, quando vengono paragonati a gente del livello creativo di un Eisner, Raymond, Foster o Pratt, risultano tutt'altro che geniali.

Erano necessarie queste considerazioni previe, perché il film di Snyder, nel bene e nel male, è molto fedele al libro originale. Il regista è diventato famoso per la sua versione filmica di 300, la graphic-novel di Frank Miller, altro autore di comics simile a Monroe, in parecchi aspetti.

L’azione di Watchmen si svolge nel 1985, quando è imminente il rischio di una guerra nucleare tra Stati Uniti, che in questa fantastoria sono ancora governati da Nixon, e Unione Sovietica. Dei supereroi andati in pensione devono affrontare la situazione, a partire dal misterioso assassinio di uno di loro.

Con un budget molto generoso (tra 150 e 200 milioni di dollari) e largo spiegamento tecnico, Snyder traspone su grande schermo la storia, che si sviluppa con una certa calma (qualcosa di insolito in film comics) ed una certa de-costruzione narrativa, per circa 2 ore e 40 minuti. Alla fine, più della spettacolarità di molte sequenze, il finale esibisce la semplicistica solennità di una sceneggiatura da oracolo di supermercato, una storia fondata su di una superficiale ed esibita visione magico-gnostica della vita. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: V, X, D (ACEPRENSA)

Nessun commento: