The reader

7/3/2009. Regista: Stephen Daldry. Sceneggiatura: David Hare. Interpreti: Kate Winslet, Ralph Fiennes, David Kross, Lena Olin, Bruno Ganz. 124 min. USA, Germania. 2008. Sconsigliata. (X)

Il regista inglese Stephen Daldry (Billy Elliot) insiste sulla linea desolata e nichilista del precedente film, The Hours. In questo caso adatta il romanzo -un successo di vendite- del giudice e professore di Storia del Diritto, Bernhart Schlink, pubblicato in Germania nel 1995. Il romanzo utilizza un rapporto sessuale come metafora degli atteggiamenti personali e collettivi che hanno permesso l’orrore dei crimini dei nazisti nella colta e raffinata Germania, paese che, paradossalmente, quando esplose la guerra era leader mondiale nella scienza giuridica, nell’arte e nella cultura.

La storia, in parte autobiografica, racconta la relazione tra una matura controllore di tram e un adolescente appassionato, amante della lettura. L'azione si svolge in una città tedesca, poco dopo l'epilogo della II Guerra Mondiale. Otto anni dopo si rincontrano in un tribunale che giudica sui crimini di guerra commessi in campo di concentramento.

Daldry si sofferma in un modo molto discutibile sulla corruzione di un minore, con insistenza sospetta su scene di sesso esplicito, che a quanto pare, hanno servito alla Winslet a vincere l’Oscar alla migliore attrice. Questa opzione, unita al prepotente desiderio di superare qualsiasi remora, per resistere a qualsiasi indizio di pentimento o redenzione, fa perdere equilibrio al film. Le sequenze del processo e della fase carceraria, che poi completano la storia, non riescono a decollare: le ali lorde di fango, inibiscono gli sforzi di Ralph Fiennes, Bruno Ganz e Lena Olin che riescono solo a conferire un po' di respiro a un film volutamente asfissiante, ultima produzione dei defunti Pollack e Minghella. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Sconsigliato. Contenuti: X (ACEPRENSA)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo. E' un film assolutamente sopravalutato. Non aveva nulla di convincente e rasentava il comico per la forzatura di certe scene.

felicia.tango@gmail.com