Niente da nascondere (Caché)

21/1/2006. Regista ed sceneggiatore: Michael Haneke. Interpreti: Daniel Auteuil, Juliette Binoche, Maurice Bénichou, Annie Girardot, Lester Makedonsky. 117 min. Francia. 2005. Adulti (V)

Georges presenta un programma televisivo tematico sulla letteratura, mentre sua moglie lavora in una società editrice. Hanno un figlio adolescente. Improvvisamente incominciano a ricevere nastri di video sconcertanti, che fotografano il via vai quotidiano della famiglia. Georges intuisce chi può esserne l’autore, ma la polizia non ci può far niente: ci vuole qualcosa di più simile ad un reato.

Michael Haneke, 63 anni, austriaco di origine tedesca, ha vinto il premio per il miglior regista e il premio della critica a Cannes. Caché è un film curato, dal montaggio attento e dotato di un originale modo di crear tensione. Attira l’attenzione la voluta assenza di musica, onde non alterare l’impatto delle interpretazioni sullo spettatore (Daniel Auteuil è stato uno dei vincitori del premio dell’Accademia del Cinema Europeo).

Haneke si è specializzato su un tipo di cinema duro e scomodo, conflittuale, volutamente esasperante. Ha studiato Filosofia e Psicologia, così che i suoi film ripropongono di continuo una visione tormentata dell’esistenza, senza trascendenza, né possibilità di redenzione. In alcuni (Funny Games, La pianista), la mancanza di orizzonte morale si manifesta in situazioni di perversione, tortuose, morbose, spesso troppo reiterate.

In Caché ripropone gli effetti della malvagità, interrogandosi fino a che punto sia possibile far tacere la voce della coscienza. Per riuscire in tale intento, ricorre ad una storia e ad una trama che possono diventare esasperanti per lo spettatore, sia per la lentezza parsimoniosa, sia per i molti fili sconnessi, così concepita perché è il regista stesso a volerlo. Un film pieno di domande, che costringono lo spettatore ad interrogarsi a sua volta, senza trovarvi –nel film- alcuna risposta. Come dice lo stesso Haneke: “Qualsiasi spiegazione, sul momento serve soltanto da tranquillante, ma -al contempo- altro non è, se non menzogna”. Con tali premesse, nessuno si stupisce se il cinema di Haneke sia ristretto a pochi estimatori e nemmeno riscuota i favori delle giurie di tanti altri festival europei. Sofía López. ACEPR.ENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: V (ACEPRENSA)

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