L'enfant

21/1/2006. Registi ed sceneggiatori: Jean-Pierre e Luc Dardenne. Interpreti: Jéremie Renier, Déborah François, Jérémie Segard, Fabrizio Rogione, Olivier Gourmet. Francia-Belgio. 2004. 95 min. Giovani-adulti. (D)

La storia che raccontano i fratelli Dardenne inizia quando Sonia, una ragazza di 18 anni, ritorna al suo appartamentino dopo aver partorito e scopre che non può entrare, perché il fidanzato, Bruno, durante il suo ricovero in ospedale, lo ha affittato. Bruno, con i suoi 20 anni, non si sente padre, nè condivide l’entusiasmo di Sonia per il bimbo. Non raccoglie gli inviti della giovane di mettersi a lavorare: “queste sono cose da scemi”, ribatte. Lui è felice di vivere alla giornata, campando di furtarelli: il solo modo di sentirsi libero. Senza rendersi conto del cambiamento operato dalla maternità, nella sua fidanzata, prende una decisione che cambierà il suo mondo.

I fratelli Dardenne filmano thriller realistici, di contenuto sociale. Un paio d’anni fa, hanno vinto la Palma d’Oro a Cannes con Rosetta. Quest’anno l’hanno rivinta: stessa formula. Caratterizza L’Enfant la sua onestà, prossima al vecchio cinèma verité, al punto di pedinare con la cinepresa i suoi personaggi fino alla nausea. Tuttavia, riescono a realizzare primi piani formidabili, di grande espressività. I Dardenne, maestri di concisione, sanno trarre partito dai dettagli ed avviare la storia, senza fretta -ma anche senza pause-, fino alla logica conclusione. Come in Rosetta, nemmeno ora si deve prendere il racconto alla lettera. La narrazione è piena di metafore ed allusioni a un piano superiore dell’esistenza. Si propongono le decisioni, per lo più errate, di una coppia, nonché il peculiare calvario che ne segue: fattore di redenzione, maturità e miglioramento personale. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: D (ACEPRENSA)

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