Mamma mia!

11/10/2008. Regista: Phyllida Lloyd. Sceneggiatura: Catherine Johnson. Interpreti: Meryl Streep, Pierce Brosnan, Colin Firth, Stellan Skarsgård, Julie Walters, Dominic Cooper, Amanda Seyfried. 108 minuti. GB, USA, Germania. 2008. Giovani-adulti. (SD)

Qualche dato per rinfrescare la memoria. Abba è il nome di un quartetto musicale svedese di musica pop che, dopo aver vinto il festival di Eurovision nel 1974, ottenne la celebrità, conservandola fino allo scioglimento del gruppo (1982). Anche se ci sono stati tempi in cui chi osava annoverarsi tra i fans del gruppo, veniva tacciato di smaccato snobismo, la realtà è che -di fatto- mezzo mondo canticchiava Chiquitita, Dancing Queen o Super Trouper. Lo prova il fatto che, finora, gli Abba hanno venduto più di 350 milioni di dischi e, in occasione della prima mondiale del presente film, il loro celebre Gold, si è riposizionato a livelli di eccellenza, nelle classifiche dei brani musicali più venduti e in varie nazioni (nonostante gli oltre 25 anni trascorsi, da quando il gruppo si è sciolto).




Nel 1999, veniva presentato a Londra -diretto da Phyllida Lloyd-, il musical che Catherine Johnson aveva scritto, basandosi sulle canzoni degli Abba. Il lato migliore del gruppo non sono però i testi scritti, difficili da adattare ad una narrazione, capace di un minimo di coerenza. Perciò, ne risulta una storia senza pretese: una giovane, figlia di madre single che, alla vigilia del proprie nozze, decide di conoscere quale, dei partner occasionali di sua madre, sia suo padre. Malgrado la debolezza della trama, Lloyd era già riuscito a trarne un buon musical, di notevole successo. A questo punto, passare alla trasposizione in film era un passo quasi obbligato. Ed eccolo ora, sugli schermi, sempre per mano della stessa Phyllida Lloyd e con tanto di cast di lusso: niente di meno che Meryl Streep, splendidamente coadiuvata da Pierce Brosnan, Colin Firth e Stellan Skarsgård.

Come capita in questi casi, il film ripresenta stessi virtù e difetti del precedente musical teatrale. Dunque, in una storia da poco, appaiono personaggi femminili stereotipati, recitazioni forzate, specialmente nei momenti comici (forse perché Lloyd, come regista proveniente dal teatro, palesa i suoi limiti sia quando si tratta di indovinare la posizione della cinepresa, sia nella direzione degli attori). Il tono istrionico di alcune scene appesantisce gran parte del film, che pure avrebbe ottenuto molto di più, da uno stile lineare. Di fatto, la parte migliore la fanno i protagonisti maschili, non essendo obbligati a gesticolare e a ballare, come isterici.

Comunque, la storia e anche il tono sono è assai poco rilevanti, in uno spettacolo che va su altri binari. La vera chiave dello spettacolo, infatti, sta nella musica: sequenze di canzoni ben scelte, una buona coreografia e -spesso- una valida recitazione. Per di più, lo scenario dell'idillica isola greca, dove si svolge la trama, aggiunge all'occhio la sua parte. Infine, il rodaggio di alcune trovate -a metà strada tra il riferimento al musical classico e quello all'estetica da videoclip- può piacere più o meno (riecco il Lloyd dal passato teatrale), ma risulta infine efficace.

Dice Meryl Streep che le canzoni degli Abba “vivono dentro di noi. Quando ho iniziato a impararle, mi sono resa conto che già le sapevo. Sono incredibilmente a presa rapida”. Ha proprio ragione. Mamma mia! non è dunque un buon film, ma, certo, un musical molto divertente. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-adulti. Contenuti: S, D (ACEPRENSA)

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