Good night, and good luck

1/10/2005. Regia: George Clooney. Sceneggiatura: George Clooney e Grant Heslov. Interpreti: David Strathairn, George Clloney, Jeff Daniels, Frank Langella. Usa. 2005. Durata: 90'. Genere: Drammatico. Tutti.


Nel 1953, agli albori della televisione, l’integerrimo giornalista Edward R. Murrow, conduce sulla CBS diversi programmi di informazioni. Quando, sull’onda delle prevaricazioni commesse dal senatore Joseph McCarthy con il Comitato per le attività antiamericani, un pilota della marina militare viene cacciato perché considerato un “pericolo alla sicurezza nazionale”, Murrow decide di dedicare una puntata del suo show alla vicenda. La situazione diventa subito bollente, tra le pressioni dei dirigenti dell’emittente e le resistenze degli sponsor; ma Murrow, affiancato da validi collaboratori, tiene duro e, grazie ad un esercizio sempre limpido della professione giornalistica, riesce a mettere alle strette McCarthy, di lì a poco bloccato dallo stesso Governo.

La seconda regia di George Clooney, Good Night and Good Luck, è una pellicola rigorosa, in grado di gratificare un pubblico intelligente e curioso con una precisa rievocazione di un passaggio “eroico” nella storia del giornalismo televisivo (e non), dimostrando mestiere e gusto in un quasi-documentario in bianco e nero che attinge a piene mani dal materiale di repertorio per dare consistenza al proprio punto di vista (la verità come arma per vincere le prevaricazioni).

Bersaglio della virtuosa indignazione di Clooney e soci sono da una parte i politici che giocano con le paure della gente per restringere le libertà civili (allora il senatore McCarthy con la minaccia comunista, oggi, non si fa fatica ad immaginare chi sia il destinatario delle critiche) dall’altra il neonato sistema televisivo. Quest’ultimo, sotto le pressioni degli sponsor, corre costantemente il rischio di venir meno alla propria vocazione lasciando spazio unicamente a programmi di puro intrattenimento. Anche in questo caso i paralleli con l’oggi si sprecano.

Per portare avanti queste giustissime istanze il regista e sceneggiatore sceglie una forma narrativa minimalista, che rinuncia a raccontare il personaggio Murrow più privato a favore della sua battaglia e preferisce mettere in scena le tensioni politiche ed economiche, lasciando poco spazio ai loro risvolti più personali (che emergono unicamente con il suicidio di un giornalista perseguitato e le manovre di due collaboratori di Murrow, sposati contro il regolamento della CBS).

Si sente talvolta la mancanza di un approfondimento sulle motivazioni del protagonista (per capire da dove nasce la sua integrità professionale e umana) e il percorso disegnato privilegia una prospettiva quasi freddamente rievocativa piuttosto che incoraggiare un coinvolgimento sulle scelte, anche difficili, che Murrow compie.

La pellicola, così, rischia di essere di quelle che “ non possono non piacere” più per un dovere morale che per un valore complessivo. Appesantito talvolta dall’uso del materiale di repertorio, totalmente concentrato sui “fatti” così da scivolare via non tanto sul privato dei personaggi (scelta del tutto legittima), ma proprio sulla radice delle loro azioni, il film rischia di essere apprezzato da un pubblico ristretto facendo luce su un pezzo di storia che forse tornerà nel cassetto delle memorie perdute nel giro di pochi mesi. Luisa Cotta Ramosino. Per gentile concesione di FAMILYCINEMATV.

Elementi problematici per la visione: Nessuno

Valori/Disvalori: La TV deve istruire e illuminare, altrimenti sono solo fili e luci in una scatola" un film di liberismo autentico.

Si suggerisce ai genitori la visione a partire da: Tutti

Giudizio tecnico: ***. Il regista e sceneggiatore sceglie una forma narrativa minimalista, che preferisce mettere in scena le tensioni politiche ed economiche, così da scivolare via non tanto sul privato dei personaggi , ma proprio sulla radice delle loro azioni. (FAMILYCINEMATV)

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