Dear Wendy

1/10/2005. Regia: Thomas Vinterberg. Sceneggiatura: Lars Von Trier. Interpreti: Jamie Bell, Bill Pullman, Michael Angarano, Danso Gordon, Novella Nelson, Chris Owen, Alison Pill. Dinamarca, Francia, Germania, UK. 2005. 101 min. Adulti. (VD)

Le radici della violenza negli Stati Uniti sono state esplorate, con alterno esito, da registi quali: Quentin Tarantino (Pulp Fiction), Oliver Stone (Assassini nati), Martin Scorsese (Gangs of New York), Michael Moore (Bowling for Colombine) Lars Von Trier (Dancer in the dark, Dogville, Manderlay).

L’insistenza di quest’ultimo sul tema, ha coinvolto anche il regista danese Thomas Vinterberg, autore di Festen (Festa in famiglia), uno dei film più duri del gruppo Dogma 95 (che i creatori hanno dato per finito), ma anche capace di raccogliere i maggior consensi.

Dear Wendy racconta la storia di Dick, giovane introverso che vive a Estherslope, nel sud degli Stati Uniti. Un giorno trova una piccola rivoltella, cui affibbia il nome Wendy, per la quale sente un fascino sempre più malsano. Organizza poi, con altri ragazzi e ragazze un po’ particolari, un club segreto che tenta di coniugare pacifismo e passione per la armi di fuoco. Ma tale utopica pretesa si scontra con le debolezze di ciascuno e le inerzie della decadente società.

Talvolta, sembra affiorare la riflessione morale sulla relazione tra violenza, immaturità e basse passioni. Ma si sviluppa in una storia portata ad un tale estremo, che la mania per le armi trascende in ossessione paranoica ed erotica. Tale impostazione, pregna di radicale fatalismo, rende la storia estranea allo spettatore, e gli artificiosi conflitti dei personaggi fanno da pretesto, per meglio sconvolgerlo nelle violentissime scene finali. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: V, D. (ACEPRENSA)

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