Pirati dei Caraibi: ai confini del mondo


2/6/2007. Regista: Gore Verbinski. Sceneggiatura: Ted Elliott, Terry Rossio. Interpreti: Johnny Depp, Orlando Bloom, Keira Knightley, Geoffrey Rush, Chow Yun Fat. 168 min. USA. 2007. Giovani.

Neanche una parola sulla trama del film. In primo luogo, perchè è irrilevante; in secondo luogo, perché con tanti tradimenti pirati, non è facile star dietro alla trama; in terzo luogo e a maggior ragione: perché dare indizi sul quesito principale, ovvero se i due protagonisti finiranno per sposarsi? Ma tra loro o con chi altri?

Il successo dei primi Pirati portò il tandem Verbinski-Burcheimer a prolungare il trionfo, fino a confezionare una trilogia di episodi. Se ben riuscito è apparso il secondo episodio, non si può dire altrettanto di questo terzo, che non naufraga del tutto solo per un finale davvero riuscito, con cui attenua la noia che opprime lo spettatore per le prime due ore di spettacolo.

L’inizio del film è farraginoso: si direbbe incapace di decollare. Nella prima parte sembra quasi ricondurre l’origine di Pirati dei Carabi ad un’attrazione da luna park e, di fatto, lo spettatore ha la sensazione di passare dalla “casa degli orrori”, alle “montagne russe”, alle barchette oscillanti nel vuoto. Tutto molto spettacolare -come la nave che precipita nella turbinosa cascata- ma anche molto artificioso.

Dopo quaranta minuti di simili attrazioni da baraccone, appare finalmente il pirata Jack Sparrow, in una lunghissima e poco divertente sequenza. Succedono poi troppe cose -e monotone- sino al finale, dove fortunatamente il film raccoglie il meglio delle due puntate precedenti: azione, humour (assente per quasi tutto questo terzo episodio), lotte con belle coreografie e un montaggio agile.

Anche l’interpretazione conferma la scarsa densità della storia: se nella seconda puntata Johnny Depp bucava lo schermo (né Orlando Bloom, né Keira Knightley riuscivano a tenergli testa), facendo quel che voleva, adesso invece si deve confrontare con un sensazionale Geoffrey Rush. Certo, con una trama diversa, ne sarebbe venuto fuori un gran bel confronto interpretativo. Ana Sànchez de la Nieta. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: -- (ACEPRENSA)

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