Un ponte per Terabithia

21/4/2007. Regista: Gabor Csupo. Sceneggiatura: Jeff Stockwell, David Paterson. Interpreti: Josh Hutcherson, AnnaSophia Robb, Zooey Deschanel, Robert Patrick, Bailee Madisnon. 94 min. USA. 2007. Giovani.

Nata nel 1932, Katherine Paterson è una delle migliori scrittrici statunitensi di letteratura infantile e giovanile. La sua opera più famosa, Un ponte per Terabithia, la scrisse nel 1977 dopo un tragico evento subito da uno dei quattro suoi figli. Il protagonista è Jess, ragazzino dodicenne dotato di grande immaginazione, che avverte la povertà della sua numerosa famiglia -presbiteriani praticanti- e le immancabili prese in giro dei bulli della classe. La sua vita cambia, da quando diventa amico di Leslie, ragazzina colta, divertente, originale, nonché figlia unica di una coppia di scrittori. Entrambi immaginano, in un bosco vicino, tutto un mondo fantastico che chiamano Terabithia. Così affronteranno con nuove risorse le sorprese, non sempre gradevoli, che la vita riserva loro.

Con questo eccellente materiale drammatico -narrato in modo diretto e senza fronzoli- esordisce nel cinema di azione reale Gabor Csupo, prestigioso disegnatore di origine ungherese, responsabile dell’animazione della prima serie de I Simpson, nonché creatore e produttore di due dei migliori serial per bambini degli ultimi decenni: I Rugrats e I Thornberrys. A Csupo, cui rinfacciamo alcune debolezze narrative, rendiamo comunque il dovuto merito per l’impatto visivo del film -tra il realista e il magico- molto ben pianificato. Una lode anche per la padronanza degli effetti tecnici di Weta Digital -sobri ma efficaci-, e soprattutto, per la direzione di attori, sempre rigorosa ed eccellente, in riferimento ai bambini protagonisti: Josh Hutcherson, AnnaSphia Robb e Bailee Madison, attraenti per la straordinaria sincerità.

Sostenuta dalla suggestiva musica di Aaron Zigman e da belle canzoni country, questa formula comporta diversi momenti di grande emotività e drammaticità. La luminosa descrizione dell’amicizia tra Leslie e Jess propone profonde riflessioni sulla morte, il senso del dolore, l’unità familiare, i rapporti genitori-figli, l’educazione in senso integrale e il potere liberatorio dei libri e dell’immaginazione. Tutto ciò allude a una visione cristiana della persona, profondamente spirituale e profondamente umana. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: --- (ACEPRENSA)

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