Sunshine

28/4/2007. Regista: Danny Boyle. Sceneggiatura: Alex Garland. Interpreti: Cillian Murphy, Rose Byrne, Hiroyuki Sanada, Michelle Yeoh, Chris Evans. 98 min. GB. 2007. Giovani. (V)

Il versatile regista britannico Danny Boyle ritorna all’argomento preferito della fantascienza, dopo la brillante esperienza alla regia di Millions. Ma Sunshine non ha la forza di 28 giorni dopo, anche se ne condivide in parte la visione apocalittica e pessimistica. In entrambi i film, c’è lo stesso sceneggiatore: Alex Garland. La trama verte su una navicella spaziale scientifica, in viaggio verso il sole, per fermarne il progressivo raffreddamento mediante una sofisticata bomba. A bordo della nave viaggiano otto persone che dovranno prendere drastiche decisioni, se vogliono impedire l’estinzione del genere umano.

Sunshine denota un approccio iniziale coinvolgente, anche se nel finale si perde in una soluzione scontata. Riferimenti ovvi ad Alien o 2001, Odissea nello spazio, finiscono per menomare il valore del film, arenandolo nelle secche di un dejà vu, privo d’interesse. I dilemmi morali e filosofici che emergono dalla trama non vengono risolti con intelligenza, mentre molti personaggi esigerebbero maggior sviluppo. D’altra parte, malgrado l’indiscutibile stile di Boyle, la linea argomentativa non sempre si percepisce con chiarezza, rivelando alcune carenze. Per di più, i presupposti scientifici di partenza risultano troppo irreali, pur trattandosi di fantascienza.

Comunque, l’inizio risulta molto più solido, coerente e promettente, pieno d’interessanti disegni plastici ed effetti speciali. Include perfino alcune elaborazioni mistiche sulla luce, che degenerano peraltro in impostazioni religiose scontate e superficiali, come quelle rappresentate dall’attore che impersona un folle. In sintesi, una utile esercitazione di stile, che resta peraltro a metà strada, rispetto alle pretese iniziali. Juan Orellana. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V (ACEPRENSA)

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