Tutti gli uomini del re

30/12/2006. Regista, sceneggiatura: Steven Zaillian. Interpreti: Sean Penn, Jude Law, Anthony Hopkins, Kate Winslet, Mark Ruffalo. 140 min. USA. 2006. Giovani-adulti. (XDV)

Adattamento del romanzo omonimo di Robert Penn Warren del 1946, è già stato portato sul set da Robert Rossen nel 1949, con lo stesso titolo ed eccellenti risultati, tra i quali l’Oscar al miglior film. Steven Zaillian affronta questo remake da regista e sceneggiatore, dimostrando particolare padronanza del mestiere in quest’ultimo ruolo, già in film come In cerca di Bobby Fischer e Schindler List.

La trama racconta l’ascesa politica di Willie Stark, dagli inizi -quando è poco meno di un rozzo principiante dotato di buone intenzioni per migliorare le cose-, fino al suo mandato di governatore dello stato della Louisiana. Il punto di vista narrativo, come nel libro, è affidato a Jack Burden, giornalista privo di valori morali, che da cronista politico di quotidiano si trasforma in colui che svolge la maggior parte del lavoro sporco, per conto di Stark.

Il romanzo è voluminoso e complesso, ma bisogna riconoscere a Zaillian di essere riuscito a realizzare un copione quadrato, che include molte sottotrame dell’originale. Appare, ad esempio, molto riuscito riprodurre il viaggio notturno intrapreso per far visita al giudice Irwin, che struttura la storia. Ciononostante, sembrano carenti alcuni passaggi che si direbbero rimasti esclusi dal montaggio. Principalmente l’incidente occorso al figlio di Stark, nel quale Zaillain traccia un interessante parallelismo con la figura di Adam Stanton. Ad ogni caso, rimane chiaro il messaggio sulla corruzione politica e sul trionfo del lemma immorale “il fine giustifica i mezzi”, cui è difficile resistere, quando vengono meno solidi principi di riferimento.

Il film è corretto ma emana una certa freddezza, quasi trattasse un corpo inanimato. Pur con un eccellente disegno di produzione e un cast impressionante, non riserva molte emozioni. C’è la sensazione che il film avrebbe addirittura guadagnato con attori meno noti. Si vede Anthony Hopkins, e non si può far a meno di pensare: “Ecco, Anthony Hopkins nei panni del giudice Irwin”, invece di: “Ecco un giudice apparentemente giusto, che nasconde qualche segreto del suo passato”. José María Aresté. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-adulti. Contenuti: X, D, V (ACEPRENSA)

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