Water

28/10/2006. Regista, sceneggiatura: Deepa Mehta. Interpreti: Seema Biswas, Lisa Ray, John Abraham. 115 min. India, Canada. 2005. Giovani-adulti. (SD)

Deepa Mehta, regista indiana di 55 anni, residente a Toronto dal 1973, chiude con Water la sua trilogia degli elementi (Fire, Earth). E lo fa con una commovente e bella storia relativa alla penosa situazione in cui versano le vedove, nel suo paese di origine. La storia ha luogo nel 1938, nel pieno della lotta di Gandhi per ottenere l’indipendenza del paese. Alla morte del marito, un giorno dopo le precoci nozze, la vedova-bambina, Chuyia -di soli 8 anni- entra in un ashram: una residenza per vedove. Attraverso i suoi innocenti occhi misuriamo il clima di un paese esotico, dominato da un tremenda divisione di classi, a sua volta fonte di gravissime ingiustizie: tra queste, la situazione di abbandono in cui versano le donne che restano vedove. Notevoli interpretazioni e buon polso narrativo emergono in un racconto variegato, che inquadra la realtà sociale del paese attraverso una trama romantica. La protagonista è una delle vedove dell’ashram, che esercita la prostituzione.

Mehta evita la tentazione di cadere nel folklore pittoresco, caratteristica di molti film girati nei paesi più frequentati dal turismo occidentale. Sono davvero rivelatrici due importanti considerazioni che aiutano a inquadrare il film nel contesto adeguato. Innanzitutto, la situazione delle vedove persiste, tuttora, davvero penosa in varie zone dell’attuale India: ossia, a settant’anni circa dall’epoca in cui è ambientato il film. Un secondo aspetto duro da digerire: le autorità indiane hanno rifiutato il permesso di girare nei luoghi originali evocati dal film, costringendo la regista ad effettuare le riprese in Sri Lanka, con molte misure di sicurezza: sempre con la paura di attentati o azioni di disturbo. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-Adulti. Contenuti: S, D (ACEPRENSA)

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