I fratelli Grimm e l'incantevole strega

19/11/2005. Regia: Terry Gilliam. Sceneggiatura: Ehren Kruger. Interpreti: Matt Damon, Heath Ledger, Peter Stormare, Lena Headey, Jonathan Pryce, Monica Bellucci. USA, Chequia.115 min. Giovani-adulti (VSD)

Artefice di film di grande fantasia ed impatto visivo (come Brazil, L’esercito delle dodici scimmie), Gilliam dirige con maestria questa riproposizione del fiabesco mondo dei fratelli Grimm. Sentendosi molto più a suo agio nel paradiso straordinario delle favole, Gilliam racconta una storia, in parte romanzata e in parte reale. Jacob e Will Grimm viaggiano per paesi e città, prendendosi gioco dell’ingenuità della gente. Si guadagnano infatti da vivere, sconfiggendo mostri e streghe, puri prodotti della loro fantasia. Ma presto saranno scoperti dall’esercito di Napoleone e dovranno lottare contro una maledizione autentica, caduta su un paese chiamato Marbaden. Nelle avventure che si susseguono compaiono diversi personaggi delle loro fiabe più note: Capuccetto rosso, Hansel e Gretel, ecc.

Il film riesce a combinare il realismo di avventure alla fantasia più terrificante, ottenendo di coinvolgere -nella storia di Jacob e Will- anche lo spettatore. All’improvviso ci si sente immersi nella trama ed i 115 minuti di durata del film passano quasi senza rendersene conto.

Il disegno di produzione raggiunge un livello assai elevato al momento di delineare quel mondo magico, che si alterna al mondo reale storico dell’Ottocento. Il film, anche se non racconta la vita reale dei fratelli Grimm (ma non è questo il suo fine) vuole però rispettarne lo spirito e, al contempo, renderli protagonisti di quel racconto. Ci riesce in gran parte, grazie ad un copione ben realizzato, a grandi interpreti e all’evidente intenzione di render omaggio non soltanto all'immaginazione, ma anche al lato un po’ macabro, caratteristico dell’opera dei Grimm. Su questo peraltro, Gilliam calca troppo la mano, senza che ce ne fosse davvero bisogno. Se è vero poi che nell'opera dei Grimm ci sono valori morali indubbi (l’audacia, il bene arduo, la fraternità), lo sfondo cristiano dei Grimm è però qui sostituito da una bonomia razionalista, con alcune battute derisorie del sentimento religioso, proprie di un’ideologia laicista. Sofía López. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-adulti. Contenuti: V, S, D. (ACEPRENSA)

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