Hotel Rwanda

19/3/2005. Regia: Terry Gorge. Sceneggiatura: Terry Gorge, Keir Pearson. Interpreti Don Cheadle, Sophie Okonedo, Nick Nolte, Joaquin Phoenix, Desmond Dube, Antonio David Lyons, Jean Reno. 121 m. Canada, Italia, Gran Bretagna, Sudafrica. 2004. Giovani.

Il tedesco Oskar Schindler, l’italiano Giorgio Perlasca, lo spagnolo Angel Sanz Briz… è una fortunata proprietà del bene quella di continuare ad incarnarsi in volti di protagonisti dai lineamenti diversi, e di razza diversa. Sono questi eroi, alle volte sconosciuti, che disarmano gli stupidi ragionamenti del peggior cinismo con la forza, semplice ma irresistibile, della bontà umana. Hotel Rwanda disegna, con colori intensi, un altro di questi volti eroici, questa volta nero come la fiumana di odio e pazzia cui si è opposto. Questo film, che aspirava a tre Oscar poi mancati, ricrea la storia reale di Paul Rusesabagina, un hutu cristiano, gestore di un albergo di lusso a Kigali. Con coraggio, astuzia e l’aiuto della moglie, di etnia tutsi, Rusesabagina, è riuscito a salvare più di 1.200 rifugiati da morte sicura, durante il genocidio a danno dei tutsi, verificatosi nel 1994. Nell’eroica impresa troverà valido sostegno in un coraggioso fotografo di guerra statunitense –che registrò le prime immagini dei massacri-, un colonnello canadese delle forze di pace dell’ONU –capace di rischiare vita e carriera pur di proteggere Paul e i suoi rifugiati- e una volontaria della Croce Rossa, trovatasi coinvolta in eventi più grandi di lei.

Uno degli sceneggiatori di Nel nome del padre e regista di Una scelta di amore, il nordirlandese Terry Gorge ha molto ben realizzato l’eccellente copione, che intreccia diverse storie a pathos crescente e, al contempo, esalta la religiosità del protagonista, l’affetto per la propria famiglia, l’amore al lavoro ben fatto, nonché la sua incrollabile solidarietà con tutti. Inoltre, Gorge utilizza la cinepresa con coinvolgente veridicità –senza nascondere la crudeltà del genocidio, ma senza compiacersene. Dirige infine, con maestria, tutti gli attori, specialmente Don Cheadle, che realizza la miglior interpretazione della carriera. Rimane una vibrante testimonianza cinematografica, talvolta altamente emotiva, impressa su una delle ultime tragedie del secolo XX, in cui si narra uno di quegli atti eroici che permettono di continuare a guardare con fiducia nel genere umano. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: V+, S, D, F. Qualità Tecnica: *** (MUNDO CRISTIANO)

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