007 Skyfall


31/10/2012. Regista: Sam Mendes. Sceneggiatura: John Logan e Neal Purvis. Interpreti: Daniel Craig, Judi Dench, Bérénice Marlohe, Javier Bardem, Ralph Fiennes, Ben Whishaw. 144 min. USA. 2012. Adulti. (VX)



La domanda su un film che raggiunge il numero 23 della serie può essere una sola: è meglio dei precedenti? Con i film di James Bond si possono fare tutti i tipi di statistiche e ordinarli per preferenze. Ci sono quelli che preferiscono Pierce Brosnan, altri che ancora hanno nostalgia di Sean Connery, o coloro che rivendicano il breve regno di George Lazenby. Da parte mia, devo dire che Daniel Craig ha dato al personaggio un tono molto positivo e che dei tre capitoli che ha interpretato, questo è il migliore, forse anche più di Casino Royale.

Con una sceneggiatura ben lavorata, Sam Mendes (American Beauty, Revolutionary Road) che, per inciso, è arrivato a dirigere il film attraverso la sua amicizia con Craig, ha impresso profondità alla narrazione e ai personaggi. Prova di ciò è che si comprende pienamente la richiesta specifica che è stata fatta ai critici di parlare il meno possibile dell'argomento. Un argomento che contiene sorprese narrative impensabili in qualsiasi altro capitolo della saga.

Per quanto riguarda i personaggi, Bond non ha intenzione di smettere di essere Bond e ci sono i suoi martini (e birre Heineken), le sue avventure amorose e le armi. Ma sotto il Bond cartongesso, di M o del villano (spettacolare interpretazione di Bardem, nonostante il suo spaventoso stilismo) c'è un deciso scopo di costruire personaggi con una storia. Lo spiega lo stesso Craig: “Il Bond di Skyfall è più vecchio. E ha coscienza. Sono sempre stato interessato alla coscienza di Bond, perché credo che tutte le azioni hanno delle conseguenze. Bond è un assassino e questo influisce su di lui”.

Insieme a questo, in Skyfall c’è un’altra trama interessante, che è una rivendicazione - un po’ nostalgica- del passato, degli antichi agenti nei confronti dell’impero della tecnologia. Il film diventa, in qualche modo, una difesa dell’uomo contro la macchina. Una difesa amichevole, perché in questo aspetto si concentra gran parte dell'umorismo del film.

E che non si preoccupi il pubblico maschile e gli amanti del cinema di azione immaginando un 007 di essai. Né la nostalgia, né la costruzione dei caratteri tolgono un'oncia di ritmo e adrenalina a un film di spettacolari sequenze di fughe, corse, botte e combattimenti esemplarmente girate e coreografate. In questo senso, semplicemente i primi 20 minuti, con un inseguimento vertiginoso che finisce con i magnifici titoli di credito su un prezioso tema di Adele,  pagano il prezzo di'entrata. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: V, X (ACEPRENSA)

Nessun commento: