Il dubbio

14/2/2009. Regista: John Patrick Shanley. Sceneggiatura: John Patrick Shanley. Interpreti: Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Viola Davis, Alice Drummon. 104 min. USA. 2008. Adulti.

Lo sceneggiatore e scrittore di New York John Patrick Shanley scrive e dirige Il dubbio, partendo dall'omonima pièce teatrale, vincitrice dei premi Pulitzer e Tony 2004. La trama si snoda a San Nicola, scuola cattolica del Bronx, quartiere dove è nato lo stesso cineasta. Una piccola comunità di suore dirige la scuola con un cappellano, il gioviale padre Flynn, interpretato in modo superbo da Philip Seymour Hoffman. La preside, Suor Aloysius (Meryl Streep) non va d’accordo col sacerdote, per lei troppo “moderno”. La pace si rompe quando suor Aloysius accusa il sacerdote di mantenere un rapporto illecito e immorale con un allievo negro. Sarà nell'innocente testimone Suor James (Amy Adams), che s’identificherà ben presto la coscienza dello spettatore.



Il film tocca tematiche note, come Quelle due di William Wyler (1962) o la più recente Espiazione di Joe Wright (2007): le conseguenze morali della calunnia, la diffamazione o la semplice mormorazione. Nel film, il conflitto acquista profili più problematici, perché in un contesto religioso. Ambientato deliberatamente negli anni del Vaticano II, il sacerdote rappresenta l’aria di novità, la ricerca di formule pastorali più vicine ai fedeli. Suor Aloysius incarna una visione molto più formalista e rigorista. Nel film vengono sottolineati a iosa la caratteristica rigidità e intransigenza di lei, mente il personaggio del sacerdote viene trattato con molta più generosità. Questa mancanza di equilibrio finisce per squilibrare il film.

Il film può funzionare solo grazie a una deliberata ambiguità idonea a inserire il dubbio anche nello spettatore, spinto a credere alla versione del sacerdote; ma solo perché è il personaggio più simpatico con cui identificarsi. Comunque, il personaggio più interessante è quello rappresentato da Suor James. Lei incarna l’innocenza, la giustizia e la misericordia. Il film, non a caso, finisce col canto dell’Ubi caritas: la carità resta al di sopra delle altre virtù.

Il regista insinua, in modo discreto, gli argomenti oggi a tema: Chiesa e omosessualità, pedofilia clericale, donna e gerarchia ecclesiastica; ma prende anche le distanze dalla demagogia e da certo manicheismo alla moda. Insomma, un film molto interessante. Se appare certamente teatrale e imperfetto, ha anche la grande virtù di non scadere nello scandalistico, facile epilogo per una tale vicenda. Juan Orellana. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti (ACEPRENSA)

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