20/1/2012. Regista: Tomas Alfredson. Sceneggiatura:
Bridget O’Connor, Peter Straughan. Interpreti: Gary Oldman, Colin Firth,
Benedict Cumberbatch, Toby Jones, Ciarán Hinds. 127 min. GB, Francia,
Germania. 2011. Giovani. (X)
Il regista svedese Tomas
Alfredson di 46 anni è diventato famoso con il modo di narrare nell’inquietante
Lasciami entrare, un racconto
giovanile gotico-vampiresco. Ora adatta il celebre romanzo di John Le Carré,
pubblicato nel 1977 ed oggetto di una buona serie tv della BBC, interpretata da
Alec Guinness. Tra il 1961 e il 1979, Le Carré ha pubblicato cinque romanzi con
George Smiley, agente del MI-6, il servizio segreto britannico.
Il film di Alfredson non è
freddo, è gelido, c'è un marcato sforzo per mostrare il grigiore della vita
delle spie britanniche, pedine nella partita che hanno giocato il capo del
Circus e quello del KGB, Control e Karla. Alfredson ha girato a Budapest,
Istanbul e Londra, e la sua storia ha atmosfera, forse troppa.
Una cosa è la riserva delle
spie e un’altra stancare gli spettatori con una storia sincopata, che dimostra
che l'adattamento del romanzo non è molto buono e che lo stesso romanzo non è il
migliore dell'autore, soprattutto in confronto con La spia che venne dal freddo.
C'è poco dialogo e molto
sguardo stolido di un sacco di grandi attori che fanno sforzi per trattenersi. La
musica di Alberto Iglesias li aiuta. Smiley è Gary Oldman, intenso come sempre.
La messa in scena e il cast sono buoni, ma il film può provocare sonnolenza in
platea.. Alberto
Fijo . ACEPRENSA.
Pubblico: Giovani. Contenuti: X (ACEPRENSA)
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