The Iron Lady


20/1/2012. Regista: Phyllida Lloyd. Sceneggiatura: Abi Morgan. Interpreti: Meryl Streep, Harry Lloyd, Jim Broadbent, Richard E. Grant, Anthony Head. 105 min. GB, Francia. 2011. Giovani.


Ancora una volta, e ci sono tantissime, la veterana Meryl Streep dimostra che è capace di dare vita ai personaggi più diversi. Anche in questo caso, l'attrice è capace di fare un triplice salto mortale: interpreta una persona viva e arcifamosa in diversi momenti della sua vita. Ancora più difficile.

La verità è che con una tale attrice e personaggio -questioni politiche a parte, la vita di Margaret Thatcher offre spunto per scrivere un buon numero di sceneggiature-, sembra facile fare un grande film, ma The Iron Lady non lo è. Phyllida Lloyd (Mamma Mia!) dirige un film che si vede con evidente interesse, c'è storia e c’è un'attrice che non te lascia staccare gli occhi dallo schermo, ma il film fa acqua da più parti. Lloyd e il suo sceneggiatore (autore di The Hour Series) hanno voluto fare molti film in uno. Un film su una donna che ha rotto tutti gli schemi, un altro su un grande personaggio con Alzheimer che soffre di allucinazioni, un altro su un solido matrimonio che sopravvive al successo della moglie e, infine, un altro di dura critica sociale e politica. La storia alterna momenti di forza, specialmente quelli che raccontano la vita pubblica della Thatcher, con altri più ripetitivi, che mostrano una anziana quasi demente.
Inoltre, il film, forse per evitare l’agiografia tipica di molti biopics, giudica continuamente e con durezza alla leader conservatrice, il che rende difficile che lo spettatore entri in empatia con il personaggio. Due decisioni che avrebbero fatto affondare qualsiasi film ... sempre che non ci sia un portento sul ponte di commando. Qui c’è. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. (ACEPRENSA)

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