The road

22/5/2010. Regista: John Hillcoat. Sceneggiatura: Joe Penhall. Interpreti: Viggo Mortensen, Kodi Smit-McPhee, Robert Duvall, Guy Pearce, Charlize Theron. 113 Minutos. USA. 2009. Adulti. (VS). Nei cinema dal 28 maggio.

Cormac McCarthy ha vinto il Premio Pulitzer 2007 per The Road, un breve, secco, duro e magistrale racconto della lotta per la sopravvivenza di un padre e di un figlio, in un mondo distrutto da una catastrofe, di cui non si fornisce alcuna spiegazione.



L'adattamento su grande schermo era di per sé attraente (i romanzi di McCarthy sono stati adattati altre volte: l'ultima, dai fratelli Coen in Non è un paese per vecchi, vincitore dell’Oscar), ma correva anche il rischio di risultare indigesto. Non è facile tradurre in film una storia con due personaggi che parlano in brevi e ripetuti fraseggi. Inoltre, The Road racconta fatti così brutali, che la forza delle immagini potrebbe imporsi sul nucleo della storia, che non fa altro che esaltare il radicale valore della vita umana, la bellezza disarmante dell'amore di un padre per il figlio ed il riflesso della divinità, nella dignità e bontà di un innocente.

Nonostante i rischi di cui sopra, l'australiano John Hillcoat (La proposta) ha saputo trarre un adattamento meraviglioso. Primo, perché lo spirito del romanzo è rimasto intatto, con la sua radicale durezza e la sua apertura alla speranza. In secondo luogo, perché ha orientato tutti gli elementi filmici al fine di rispettare la fedeltà del testo.

La sobria ed efficace messa in scena -coadiuvata da una lunga ricerca di scenari naturali desolati, che hanno permesso di ridurre il ricorso ad effetti digitali-, la bellissima fotografia dello spagnolo Javier Aguirresarobe -così avvincente e al contempo tristemente grigia-, l’evocativa e semplice colonna sonora, alcuni sagge decisioni nel montaggio (che non incide però sulla durezza della storia, senza peraltro mai compiacersene), tutto si pone al servizio della narrazione. Anche le recitazioni emozionanti dei personaggi sullo schermo. Viggo Mortensen supporta così bene il peso -denso- della storia, che ne scaturisce una domanda inevitabile, dopo averne ammirato la superba e complicata caratterizzazione: perché non è stato candidato all'Oscar? Il bambino -Kodi Smit-McPhee-, riesce a replicare un altro personaggio complesso. Tra le parti secondarie si impone Robert Duvall, che in tre minuti dà una lezione sconvolgente di quell'arte della recitazione che si condensa nell'umiltà di dileguarsi -è quasi irriconoscibile- in un personaggio semplicemente magistrale, indimenticabile.

Mi ripeto: è stupefacente che questo film non abbia ricevuto alcun Oscar. Certo è un soggetto scomodo, straziante, quel tipo di film che forse non raccomanderesti a nessuno... e tuttavia, è indispensabile vederlo. Se è vero che chi va al cinema non lo fa per soffrire, con The road certo si soffre, ma si tratta anche di uno di quei pochi film che insegnano a vivere. E, in questo, vi riesce in modo straordinario. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: V, S (ACEPRENSA)

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