Certamente, forse

17/5/08. Regista: Adam Brooks. Sceneggiatura: Adam Brooks. Interpreti: con Ryan Reynolds, Isla Fisher, Rachel Weisz, Derek Luke, Elizabeth Banks, Abigail Breslin. 112 m. USA, Gran Bretagna, Francia, 2008. Giovani-adulti. (SD)

Will Hayes è un professionista trentenne, sull’orlo del divorzio. Sua figlia Maya, di 10 anni, non capisce la situazione e chiede a papà di raccontarle come s’innamorò di mamma. Hayes le propone un gioco: le racconterà la storia della sua vita e dei suoi amori con tre donne. Maya dovrà scoprire quale delle tre è sua madre.

L’impostazione di Adam Brooks (sceneggiatore di Wimbledon e French Kiss) è coinvolgente. Lo stesso dicasi per l’inizio del film, con una spontanea Abigail Breslin, incorreggibilmente curiosa. Emerge anche una decisa critica allo scioccante e grossolano modo d’insegnare educazione sessuale nelle scuole.

Ma siamo solo all’inizio. Sembra che Brooks (autore dell’adattamento di Che pasticcio, Bridget Jones) subito dopo ci ripensi e, preferendo non rischiar troppo, adotti poi una narrativa classica -un flashback interrotto ogni tanto dalle domande di Maya a suo padre- con una visione più “adattata” alla realtà, cioè, più disincantata e qualunquista, compiacente e acritica (tranne due battute politiche). E, soprattutto, meno romantica. Ciò che infatti Certamente, forse racconta non è la conquista dell’amore, bensí il suo irrimediabile dileguarsi. In tal senso, il film finisce per diventare decisamente antiromantico, malgrado il finale, che suona così falso e artefatto da alterare la stessa recitazione di Abigail Breslin (si nota subito se un bambino non crede in quello che dice).

Brooks ha utilizzato un buon team tecnico, che da solidità a questa agrodolce commedia, sintesi di una storia che si svolge nel corso di sedici anni. La fotografia, di Florian Ballhaus (Il diavolo veste Prada), è molto curata. La musica di Clint Mansell (L’albero della vita) si rivela eccellente elemento, nel suo marcare il trascorrere del tempo. Il film rivela anche un cast femminile convincente -non adeguato, invece, il protagonista maschile- che mette in luce oltre Breslin, Rachel Weisz e Isla Fisher. Ma alla fin fine, è un ennesimo esempio di film “tutto fumo e niente arrosto”: esaurisce la propria originalità in un paio di sketch. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-adulti. Contenuti: S, D (ACEPRENSA)

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