Magic in the moonligth

20/12/2014. Regista: Woody Allen. Sceneggiatura: Woody Allen. Interpreti: Colin Firth, Simon McBurney, Emma Stone, Catherine McCormack, Eileen Atkins, Erica Leerhsen. 97 min. USA. 2014. Giovani (D)
Anni 20 del secolo scorso. Stanley, famoso mago inglese che rifiuta tutto ciò che sa di soprannaturale, gode smascherando chiunque osi attribuirsi capacità divinatorie o capacità di comunicare con gli spiriti. Il suo amico e collega Howard gli propone di conoscere in Provenza la giovane americana Sophie, che -assistita dalla madre- ha sconvolto completamente una famiglia benestante. E anche se Stanley è convinto che è una imbrogliona, Sophie risulta essere troppo buona, tanto da fargli pensare che finalmente ha incontrato qualcuno in grado di modificare le sue convinzioni razionaliste.

Fedele al suo appuntamento annuale, Woody Allen offre una favola deliziosa, molto personale, dove batte e ribatte intorno all'idea se c’è qualcosa di più di quello che i nostri cinque sensi sono capaci di rilevare, se Dio esiste o no, o se c’è qualcosa di "magico" in grado di vivacizzare l'esistenza e dargli senso: questo è il dilemma. Può sembrare che Allen tocchi appena la questione, ma coglie come nessuno la nostalgia di sapere che qualcuno si occupa di noi.

Siamo così abituati al genio di Allen, che se non ci presenta qualcosa vicino al sublime, sembra che non ci abbia soddisfatto. Il fatto è che il gioco del film funziona, con il suo alone romantico, e scherzi e sorprese di buona fattura, seminando i dubbi che lo stesso regista ha. E’ molto opportuno questa bordata contro gli intellettuali saputelli, così egocentrici che anche quando cambiano il loro punto di vista, lo fanno per ammirare se stessi. Allen  potenzia i grandi attori che fino adesso non aveva chiamato, come Colin Firth e Emma Stone. José María Aresté. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: D (ACEPRENSA)

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