Exodus: Dei e Re

20/12/2014. Regista: Ridley Scott. Sceneggiatura: Steven Zaillian, Adam Cooper e Bill Collage. Interpreti: Christian Bale, Aaron Paul, Joel Edgerton, Sigourney Weaver, Ben Kingsley, John Turturro. 151 min. USA. 2014. Giovani. (VS) dal 15 gennaio nelle sale.
Narrato e interpretato correttamente, questo adattamento del secondo libro della Bibbia travolge lo spettatore attraverso l'imponente messa in scena dell’inglese Ridley Scott (Alien, Blade Runner, Il Gladiatore), risolta con una classica progettazione al stile colossal, un montaggio mozzafiato ed effetti visivi di ultima generazione. Ma, come ne Le crociate e Robin Hood, anch’essi di Scott, lo script manca di profondità drammatica, morale e religiosa, nonostante la sua apparente fedeltà al testo biblico. Così la sua implementazione formale raramente commuove.

Pesano come lastre la clamorosa trascuratezza di numerosi personaggi secondari e, soprattutto, la mancanza di autenticità dei vari incontri di Mosè con Dio. Questo punto di vista è più esoterico e immanente che veramente religioso. Tocca fondo nelle splendide sequenze delle piaghe, dove Scott elimina i successivi avvertimenti che, secondo la Bibbia,  Mosè diede al Faraone, lasciando ambedue come semplici spettatori della collera divina .

In definitiva, il film adotta un’idea visionaria, anti-razionale e molto poco incarnata dell'esperienza religiosa, presentata con caratteristiche troppo vicine al fondamentalismo violento. Ciò accade nella brusca trasformazione di Mosè da ateo individualista e postmoderno, a credente quasi fanatico e leader rivoluzionario senza molto rapporto con il suo popolo.

La superproduzione di Scott è di gran lunga inferiore alle due versioni che fece Cecil B. DeMille de I Dieci Comandamenti, e anche di Il principe d'Egitto, il notevole film di DreamWorks. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.


Pubblico: Giovani. Contenuti: V, S (ACEPRENSA)

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