Blue Jasmine

24/12/2013. Regista: Woody Allen. Sceneggiatura: Woody Allen. Interpreti: Cate Blanchett, Alec Baldwin, Peter Sarsgaard, Michael Emerson, Louis CK, Alden Ehrenreich, Sally Hawkins, Charlie Tahan, Max Casella. 98 min. USA. 2103. Adulti. (SD)
Jasmine aveva tutto : un marito ricco, case, barche, feste e lussi. Adesso questo è finito e ora vive dei ricordi mentre condivide con la sorella un piccolo appartamento a San Francisco. Woody Allen è venuto da dove è venuto: da girare lo scarsissimo To Rome With Love, un film che non è stato difeso neanche dei più strenui difensori del famoso regista di New York (e ne ha molti). Dopo un tale fiasco, i critici hanno generalmente accolto con gentilezza ed entusiasmo questo film più acido che dolce (non potrebbe essere altrimenti nel caso di Allen) e più drammatico che comico. All'orizzonte di Blue Jasmine c’è Match Point, per il suo tono scuro e riferimenti letterari (nel secondo, Dostoevskij, e qui, Tennessee Williams e Un tram chiamato desiderio), anche se in questo caso il risultato rimane molti passi indietro.

Nel campionato personale che giocano i film di Woody Allen (dato che gira un film all'anno, è facile fare un ranking con i suoi film), Blue Jasmine sarebbe proprio al centro della classifica. Non è il peggiore di Allen, neanche per scherzo, ma non il migliore. Il film presenta un'attrice grandissima - Cate Blanchett-, che è semplicemente sensazionale.  Blanchett si carica da sola il film e dà allo spettatore una di quelle interpretazioni multi-registri che di solito sono premiate con un Oscar. La replica la dà un'altra grande attrice, Sally Hawkins, perfetta nel carattere della sorella “brutto anatroccolo” piuttosto complessa. Inoltre, il film fa una critica feroce e precisa di una società disposta a sacrificare la cosa più sacra per i soldi. Volevo cercare qualche frase altisonante per sfumare questa contundente dichiarazione, ma è meglio non cercare palliativi, perché sono loro a muovere l'azione in Blue Jasmine.

Il quadro che Allen dipinge è nero, anche questo senza riserve. Il suo cinismo -in altre occasioni festivo- è qui profondamente acido. Nessun personaggio è salvato, non vi è alcuna possibilità di redenzione. Le relazioni affettive, sessuali e familiari sono solo un mezzo di scalata sociale. Un mezzo, in fondo, per comprare borse di Louis Vuitton. In realtà, con sfumature diverse, Woody Allen racconta sempre la stessa vecchia storia amara con lo stesso messaggio senza speranza. Dato che lo fa una volta all'anno, non mi da il tempo di dimenticare, ma non mi dà neanche originalità che sorprenda. Rimango –come il film- a metà classifica. E nonostante le attrici bellissime, non mi fa né caldo né freddo. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.


Pubblico: Adulti. Contenuti: S, D (ACEPRENSA)

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