To The Wonder

30/6/2013. Regista: Terrence Malick. Sceneggiatura: Terrence Malick. Interpreti: Ben Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams, Javier Bardem.133 min. USA. 2012. Adulti. (X)


Dopo il controverso The Tree of Life, il regista Terrence Malick mantiene una assoluta continuità di fondo e di forma in To the Wonder. Senza raggiungere il livello di quella, questa può essere considerata come la sua continuazione, il suo corollario. La trama si incentra su Neil, un chimico americano che vive una storia d'amore a Parigi con una Marina molto innamorata, divorziata, madre di Tatiana. Marina si decide a trasferirsi negli Stati Uniti con la figlia e a sposare Neil. Ma il suo desiderio di farlo in chiesa è ostacolato dal suo precedente matrimonio. Quando il suo visto scade e torna in Francia, Neil riprende una vecchia relazione con un'altra donna divorziata, Jane, ma non dimentica il suo amore per Marina.

Malick vuole descrivere limpidamente la fragilità dell'amore umano, la sua radicale insufficienza, quando non fa riferimento all’Amore divino. Può suonare antiquato, ma questo è esattamente ciò che propone Malick. Ma non lo fa in chiave moralistica o prescrittiva. Prima di entrare nell’approccio etico, preferisce fermarsi in quello metafisico/teologico: la realtà è positiva, e l'uomo, nonostante sia stato toccato dal male, desidera la pace, la bellezza e l'amore infiniti che possono essere trovate soltanto nella la luce della grazia di Dio. I personaggi, di cui si sente solo la loro anima come voce in off, riconoscono questa precarietà antropologica: "Assetati. Abbiamo sete ".

Il viaggio antropologico è lo stesso di L’albero della vita. Si comincia con la sorpresa della vita, come se fosse una prima risurrezione: "Sono appena nato. Mi hai tirato fuori dalle ombre". Malick scatena tutto il suo mestiere fotografico col grandangolare per regalarci delle immagini struggenti della natura e dell'arte. Questa teologia della creazione di Malick gli attirò accuse di panteismo per suo precedente film, e qui, con l'allusione continua a Cristo, sono smentite. In una seconda fase viene l’oscurità, la debolezza, il peccato. Cambia lo scenario. Le scavatrici, il fango scuro, il mondo della contaminazione di piombo e cadmio, pozzanghere fangose. Tra il cielo luminoso e questa terra putrida c’è Neil, in piedi, cercando di essere uomo.

Ci sono due altri personaggi catalizzatori molto importanti. Il prete (Javier Bardem), che supera la sua aridità nella fede attraverso il cammino della carità, lo scoprire Cristo in ogni volto sfigurato: i poveri, i tossicodipendenti, i carcerati ... È questo personaggio che continuamente proclama che l'amore umano, se è solo sentimento, se non vive dell’amore di Dio, fallisce. Infine vi è una donna vestita di nero che rappresenta la tentazione di Satana nel deserto. Lei tenta Marina: "La vita è solo il sogno. Vattene. Lascia Neil. Sii libera. Fai quello che vuoi ".

L'intero film è riassunto in una preghiera. Le ultime sentenze dei personaggi sono: "Grazie", "Siamo fatti per vederti", "Che le nostre vite solo possano essere riflesso della tua luce". Malick continua a dare le spalle alle regole del gioco commerciale e fa il cinema che vuole fare, senza nulla concedere alla galleria. Questo lo onora. Juan Orellana. ACEPRENSA.


Pubblico: Adulti. Contenuti: X (ACEPRENSA)

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