Creatore di serie tv come Lost e Alias, e regista
di film come Mission: Impossible III
o Super 8, J.J. Abrams ha diretto nel
2009 Star Trek: il futuro ha inizio,
intorno alla gioventù del ribelle capitano Kirk e del resto dell'equipaggio
della leggendaria nave spaziale S.S.
Enterprise. Molti lo hanno descritto come la produzione più spettacolare
della veterana saga fantascientifica, creata nel 1966 per la NBC da Gene
Roddenberry. Fino a quel momento aveva fatto cinque serie televisive live-action, una serie animata in 2D e
10 lungometraggi.
Ora, i suoi seguaci –i
trekkies-, dopo aver elogiato il prequel
di Abrams, si divideranno di più sulla continuazione, Star Trek: Into Darkness, dove il capitano Kirk e il suo equipaggio
affrontano un pericolosissimo terrorista con superpoteri, che mette mettere in
pericolo l'esistenza della Federazione.
Il film offre di nuovo alcune interpretazioni efficaci e un’impressionante
fattura visiva e musicale. Ci sono diverse sequenze d'azione spettacolari in 3D
stereoscopico, divertenti momenti di humour, soprattutto da parte del inglese
Simon Pegg, e qualche spunto drammatico di interesse sulla maturazione di Kirk
e Spock e la capacità di sacrificio di entrambi. Ma questa puntata non gode del
ritmo veloce della precedente, pone dilemmi morali più schematici, utilizza
eccessivamente un incomprensibile gergo pseudo spaziale comune nel franchising e flirta con una visione
immanente e atea della vita. In ogni caso, l’insieme è abbastanza divertente, e
piacerà a un vasto pubblico. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.
Pubblico: Giovani. Contenuti: V, S (ACEPRENSA)
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