Hannah Arendt

25/5/2013. Regista: Margarethe von Trotta. Sceneggiatura: Pam Katz, Margarethe von Trotta. Interpreti: Barbara Sukowa, Axel Milberg, Janet McTeer, Julia Jentsch, Ulrich Noethen, Michael Degen. 113 min. Germania. 2012. Giovani-adulti.


La veterana regista tedesca Margarethe Von Trotta non ha paura del rischio. Se due anni fa rilasciò Vision -il ritratto di Santa Ildegarda di Bingen-, ora presenta un interessante film su Hannah Arendt, la controversa filosofa tedesca ed ebrea, allieva di Heidegger e autrice, tra le altre opere, di Le origini del totalitarismo e di La banalità del male: Eichmann a Gerusalemme.

Proprio il film si concentra sul viaggio filosofico e letterario che ha portato a quest'ultima opera. Arendt, che aveva vissuto nella propria carne l'orrore del regime nazista, assistete al processo di Adolf Eichmann, il colonnello SS responsabile del trasporto dei deportati durante l'Olocausto, con l'obiettivo di scrivere una cronaca per The New Yorker. Durante il processo, la pensatrice tedesca conclude che i terribili crimini che stavano giudicando non erano stati guidati da un sadico o da un personaggio potente e malvagio ... ma da un uomo mediocre, che agiva senza alcuna convinzione, un grigio burocrate che aveva cessato di essere una persona perché aveva rinunciato alla capacità di pensare. D'altra parte, contemporaneamente, la Arendt si chiese se le autorità ebraiche non avrebbe potuto fare di più per evitare questi crimini. “Resistere era impossibile –sentenza in un certo punto del film- ma forse tra la resistenza e la collaborazione c'è qualcosa ...”.

Von Trotta ha impiegato dieci anni per portare avanti un film che nessuno voleva finanziare. L'attesa è valsa la pena. Il prodotto è impeccabile, dalla potente sceneggiatura, dove troviamo la succosa discussione filosofica e il terribile dramma interno subito dalla filosofa per il rifiuto con cui il suo lavoro è stato ricevuto dalla comunità ebraica, fino la saggia decisione di romanzare appena il processo contra Eichmann e di utilizzare come sostegno, invece, per questa parte, da filmati di repertorio. Degno di nota è il superbo cast, guidata da Barbara Sukowa, una presenza abituale nei film di  Von Trotta.

Un film must. Un trattamento d'urto nel -troppo spesso- frivolo cartellone. Solo per la elettrizzante scena in cui Arendt difende la sua tesi davanti a una classe piena di giovani studenti, vale la pena pagare il biglietto. Adrenalina pura per il cervello. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.


Pubblico: Giovani-adulti. (ACEPRENSA)

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