20/4/2013. Regista: Joe Wright.
Sceneggiatura: Tom Stoppard, basata sul romanzo di Lev Tolstoj. Interpreti:
Keira Knightley, Jude Law, Aaron Johnson, Kelly Macdonald, Matthew Macfadyen,
Olivia Williams. 130 min. Gran Bretagna. 2012. Adulti. (X) Oscar ai costumi.
Ci sono poche opere così
dense e ricche come Anna Karenina. Il
romanzo immortale di Tolstoj è uno dei più profondi ritratti dell'anima
femminile e una terribile radiografia delle cicatrici che può lasciare
l'infedeltà e l'adulterio. Parlare di
Anna Karenina è esplorare il complesso mondo dei sentimenti, la passione, la
colpa e la gelosia. Così sembrava che Joe Wright, regista di Espiazione, -un altro film sulla colpa-,
fosse la persona giusta per riportare il classico della letteratura russa sul
grande schermo. Crasso errore.
Wright ha collocato la storia
in una splendida cornice di spettacolo operistico, ha ornato agli attori con
abiti meravigliosi (che hanno vinto un Oscar), ha messo a punto un originale
allestimento ... e come un vampiro, ha succhiato l'anima al romanzo. Ha tolto al
classico le sue note più preziose. L’ha spogliato della sua profondità. Ha
trasformato un diamante in una collana di bigiotteria, brillante da lontano...
ma completamente vuoto all'interno.
Wright sa che lo spettatore
conosce molto bene la storia, evita parte del racconto dei fatti e si concentra
sui personaggi. E qui arriva il naufragio, perché con una protagonista (Keira
Knightley), senza alcun arco di trasformazione, che appare quasi alienata dal
principio e che non si riesce a comprendere, un conte Vronskij sempliciotto è più
freddo e ieratico di un iceberg e un Karenin (Jude Law), altrettanto ieratico
ma infinitamente più attraente, non si fa Anna
Karenina. È impossibile.
Ciò che risulta è un'altra
cosa, la maldestra e noiosa storia di una avventura extraconiugale circondata
sì, da tulle, drappeggi damascati e tanti sospiri e bronci. Né passione, né
colpa, né disperazione, né pianti. Un inganno. Un disastro. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.
Pubblico: Adulti. Contenuti: X (ACEPRENSA)
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