Molto forte, incredibilmente vicino

26/5/2012. Regista: Stephen Daldry. Sceneggiatura: Eric Roth. Interpreti: Tom Hanks, Sandra Bullock, Thomas Horn, John Goodman, Max Von Sydow. 129 min. USA. 2012. Giovani.


Una delle cose più incredibili da Academy Awards dello scorso anno è che questo film aspirava al premio per il miglior film. Stephen Daldry, regista di titoli più che accettabile (Billy ElliotThe Hours) - si trasferisce al 11-S per raccontarci il trauma di un bambino che perde il padre in quella mattina fatidica, quando cadranno le torri.

È logico che il film sia drammatico. Il problema è che in questa tragedia Daldry unisce tutti i tipi di eventi destinati a provocare il pianto dello spettatore. La somma dei mali è infinita: il bambino ha un lieve autismo, non si sente amato da sua madre, ha un forte complesso di inferiorità e ha ascoltato 6 messaggi di suo padre in segreteria chiedendo aiuto ...

È probabile che l'intenzione di Daldry sia lodevole: sensibilizzare lo spettatore con la sofferenza delle vittime. Ma anche se il fine è buono, gli strumenti utilizzati sono quelli della tortura. A l’uscita, un critico ha parlato di "pornografia sentimentale", e aveva ragione. Di fronte a questa operazione, lo spettatore si ribella, si allontana dai protagonisti. Tutto è così artificioso, così arbitrario, così preordinato, che invece di emozionare, dà fastidio, invece di interessare, annoia. E Tom Hanks e Sandra Bullock? Pura plastica, come il resto. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. (ACEPRENSA)

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