Midnigth in Paris

17/12/2011. Regista: Woody Allen. Sceneggiatura: Woody Allen. Interpreti: Rachel McAdams, Michael Sheen, Marion Cotillard, Owen Wilson, Kathy Bates, Alison Pill, Adrien Brody, Tom Hiddleston, Carla Bruni. 100 min. USA, Spagna. 2011. Giovani (S, F).

Gil e Inez sono due fidanzati che, prima dell’imminente matrimonio, trascorrono qualche giorno di turismo nella capitale dell’amore, Parigi. Lui è uno sceneggiatore di successo a Hollywood, ma la sua ambizione è diventare un grande scrittore di romanzi. Una notte che decide di tornare in hotel da solo, si perde per le strade parigine. Mentre suonano i rintocchi della mezzanotte, una vecchia carrozza passa al suo fianco e gli occupanti lo invitano a salire. È improvvisamente immerso in una festa ... a Parigi negli anni '20! Non solo, ma ha l'onore di incontrare scrittori e artisti dell’epoca che ammira tanto: Francis Scott Fitzgerald e sua moglie Zelda, Ernest Hemingway, Pablo Picasso, Salvador Dalì, Luis Buñuel ... Ed è particolarmente affascinato da una ragazza “flapper” –così venivano chiamate un tipo di ragazze disinvolte negli anni 20-, che lo fa dubitare del suo amore per Inez.

 

 Un originalissimo film di Woody Allen, con un ottimo punto di partenza dal quale sa spremere tutto il succo. Il personaggio di Gil, interpretato da Owen Wilson, è naturalmente un "alter ego" del regista, il tipico personaggio che lui avrebbe potuto interpretare in un'altra epoca, ma l'attore ha saputo farlo suo, rendendoli l'aura romantica desiderata. È interessante la considerazione dell’espressione artistica come un modo per esorcizzare la nostalgia della bellezza, di un'età dell'oro della quale si ha nostalgia, e che idealmente, alcuni collocano nel passato. Una dichiarazione di principi di Allen, che avverte del pericolo di cadere nell’ “esaltazione dei bei tempi andati”, ma che è anche un fuoco di sbarramento per coloro che credono solo nel futuro e nel progresso, che sarebbero sempre migliori.

L'artificio fantastico, con una risorsa di mezzanotte tipo “Cenerentola”, richiama chiaramente La rosa purpurea del Cairo. Ma il grande merito di Allen è di farci accettare la magia inaspettata, e che in quel mondo alternativo sappia definire con pochi tratti una grande galleria di artisti, muovendosi tra l’omaggio e lo scherzo, manovrando con assoluta padronanza certi luoghi comuni.

Anche se parla dei suoi temi ricorrenti, l'amore che non si finisce di trovare pienamente, o l'arte come un modo per riempire il vuoto esistenziale, il tono di Allen è più leggero che in altre occasioni: ha chiaramente scelto di offrirci un “divertimento”, dove c'è spazio per raggiungere una certa felicità. Allen è indovinato con il cast, in cui ci sono volti nuovi che non avevano mai lavorato con lui, come il citato Wilson, Rachel McAdams, Michael Sheen, la tanto pubblicizzata Carla Bruni –la moglie di Sarkozy che interpreta bene un ruolo minore-, e la formidabile Marion Cotillard, oltre ad Adrien Brody e Kathy Bates (che fece con lui tempo fa, Ombre e Nebbia).

Naturalmente, Parigi è molto presente in tutto il film. Si inizia con una sorta di ouverture jazz, con numerose immagini di tutta Parigi, che potrebbero far temere che Allen sia caduto nella tentazione di girare uno spot turistico. Ma non è così: Darius Khondji (autore della fotografia) gioca infatti sui contrasti con il resto delle potenti immagini che offre della capitale francese. DECINE21. Pubblico: Giovani. Contenuti: S, F (Almudí)

Nessun commento: